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7 regole che devi leggere prima di creare una landing page

In questo articolo scoprirai come creare una landing page di successo, ma sopratutto ti rivelerò le 7 regole fondamentali da seguire per evitare i classici errori che fanno i tuoi concorrenti.

 

Sei pronto ad accedere all’informazione più importante che tu possa ricevere e che nessuno ti dice?

La domanda a cui rispondere prima di creare una landing page

Ti sembrerà scontato ma “Se non sai dove stai andando, non ci arriverai mai”,nel nostro caso potremmo dire:

Se non sai cosa vuoi ottenere con la tua landing page, non lo otterrai mai.

Non dare per scontato questo passaggio, prima ancora di metterti al lavoro nella stesura della tua landing page devi rispondere a una domanda fondamentale:

Cosa voglio ottenere con la landing page?

Prima di crearla, occorre avere bene in chiaro l’obiettivo che vuoi raggiungere nel momento in cui questa verrà letta.

Una volta individuato, potrai iniziare a scrivere.

Ogni tua parola dovrà essere coerente con l’obiettivo prefissato. Pensa ad ogni concetto che spieghi come ad un passo che deve avvicinarti sempre di più a quello che vuoi ottenere. Se ti accorgi di aver scritto qualcosa che non è congruo a ciò, cancellalo.

Questa semplice indicazione potrebbe cambiare le sorti delle tue conversioni.

Sappi che il tuo concorrente, come la maggior parte delle persone, non risponde a questa domanda prima di scrivere la landing page, per cui hai l’occasione per correggerti prima di iniziare.

Nei prossimi paragrafi esamineremo tutte le regole che ti permetteranno di evitare i tanti errori già fatti da altri. Iniziamo!

Come creare una landing page:

Regola 1: Obiettivo o obiettivi della landing page?

Ti svelo all’istante la prima regola da seguire per creare una landing page di successo: L’obiettivo deve essere solo uno e deve essere chiaro prima ancora di scrivere il titolo.

Quello che vorrai ottenere dovrai chiederlo direttamente al tuo utente tramite la call to action (chiamata per agire), e sopratutto dovrà essere solamente una cosa.

Per quanto ci proviamo, non possiamo pensare, o addirittura, fare due cose contemporaneamente.

Recentemente, è stata pubblicata una ricerca effettuata dalla West Virginia University ad opera di Elizabeth Cohen, nella quale si spiega come “il cervello sia costituito da un bacino finito di risorse”.

Prosegue la Cohen dicendo: “abbiamo dei limiti cerebrali gravi e possediamo anche questa estrema sensibilità alle interferenze e tutto ciò rende molto difficile al nostro cervello capire quel che effettivamente ha bisogno di essere elaborato”.

Secondo la ricerca, i problemi sorgono quando vengono elaborate troppe informazioni nella corteccia prefrontale del cervello, ossia la parte del cervello responsabile nella scelta di quali informazioni elaborare e quando.

La corteccia prefrontale può fare solo una cosa alla volta“, conferma la ricercatrice.

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Perciò, evita interferenze e pensa ad un’unica cosa che vuoi realizzare.

Esempio: se il tuo obiettivo è ottenere l’indirizzo email, non chiedere al tuo utente di diventare fan della tua pagina facebook.

confusione

Non farà né una cosa né l’altra.

Regola 2: Le parole chiave

Non puoi assolutamente iniziare a scrivere prima di aver identificato e studiato le parole chiavi con le quali ti vuoi posizionare.

Ci sono diversi strumenti molto facili da utilizzare che ti guideranno nella scelta delle migliori parole chiavi, come ad esempio lo strumento di pianificazione delle parole chiavi messo a disposizione a chiunque abbia un account Google.

Subito dopo aver capito il tuo obiettivo, dovrai individuare come le persone cercano su internet la risposta o la soluzione specifica che tu stai offrendo. In maniera più specifica: quello che le persone digiteranno su Google.

Nel momento in cui qualcuno digita quelle paroline magiche, chiamate “parole chiave”, avrai la possibilità tramite una campagna Google Adwords di pubblicare un annuncio, che rimanderà direttamente alla tua landing page.

Questo è il modo più immediato che puoi utilizzare per far visualizzare la tua offerta.

E’ un operazione a pagamento, ma utilissima per arrivare all’obiettivo prefissato.

In maniera più lenta, ma sicuramente sempre efficiente, potrai affidarti alla SEO per ottimizzare il tuo sito e poterlo visualizzare sulla prima pagina delle ricerche di Google senza pagare nessun annuncio.

Sia in un modo che nell’altro, non puoi fare a meno di identificare le parole chiave e creare una landing page che sia l’utente che i motori di ricerca possano capire di cosa ti occupi.

Il contenuto deve essere di valore. Non copiare nulla dal web altrimenti Google se ne accorge e ti penalizza non pubblicando il tuo annuncio nel caso in cui tu abbia fatto una campagna Adwords o buttandoti alla 60esima 😀 pagina delle ricerche nel caso in cui tu stia ottimizzando il tuo sito in ottica SEO.

Regola 3: La struttura

Dopo aver deciso l’obiettivo che voglio raggiungere, occorre seguire una struttura molto precisa per riuscire ad argomentare al meglio ciò che voglio trasferire, devi essere chiaro, coinciso e non dimenticare nulla.

La landing page è lo strumento che mi permetterà di raggiungere i miei obiettivi: è una freccia che devo saper lanciare.

Per saperlo fare devo seguire delle linee guida per poter esprimere al meglio i concetti chiari della nostra landing page, vediamoli insieme in ordine, dal primo all’ultimo:

  • Headline: il titolo, la prima cosa che verrà letta. Per questo deve contenere la parola chiave con la quale voglio essere intercettato, ma deve anche essere accattivante. Deve sedurre il mio utente e dargli un motivo per continuare a leggere.
  • Subheadline: un titoletto, mi permette di rafforzare il concetto che volevo esprimere nell’headline. E’ un’occasione in più per definire ancora meglio ciò che l’utente otterrà continuando a leggere la tua landing page.
  • Credibilità/Autorità: il fulcro della landing page. In questa parte devi parlare di chi sei tu e perchè puoi aiutarlo con le tue informazioni.
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Rispondi alla domanda: Chi sei tu per avere il diritto di parlare di questo argomento?

Questa domanda deve stuzzicarti e incitarti a dare il meglio di te per esprimere il concetto.

Testimonial: fondamentali, utili solo se veri

Non fare l’errore di creare testimonial finti e scrivi di fianco ad ogni testimonianza:

  • nome
  • cognome
  • link al sito o alla pagina facebook per dar la possibilità di contattarli nel caso il tuo utente si voglia confrontare con qualcuno che abbia già avuto beneficio da ciò che fai

Garanzia: poco usata in Italia, ma utilissima

Proprio perchè poco usata in realtà, puoi considerarla un’ottima occasione per essere il primo del tuo settore ad utilizzare questa leva molto forte che potrebbe essere il motivo che spingerà il tuo utente a decidere di seguirti e fidarsi.

Offerta: lo spazio in cui spiegherai cosa offri

Potrai descrivere cosa è in grado di fare il tuo servizio, la tua consulenza, il tuo prodotto. Offri dettagli convincenti e stimolanti.

Qui dovrà essere specificato ciò che fai di differente dalla concorrenza.

Fai attenzione a non descrivere mai i tuoi prodotti o i tuoi servizi, ma concentrati sul problema che risolvi grazie ai tuoi prodotti o servizi. Argomenta quello, parla solo e unicamente di quello.

Deadline (scadenza)

Devi dare una scadenza alla tua offerta.

Se non metti una scadenza alla tua offerta, l’utente molto probabilmente continuerà a fare altre ricerche in merito a ciò che sta cercando e prima o poi si fermerà sul tuo concorrente che gli metterà fretta.

Trova il modo di farlo prima tu e in maniera elegante.

Non puoi permetterti di essere percepito nella mente dell’utente come qualcuno che è sempre disponibile.

In questo modo, contribuirai a dare informazioni che verranno aggiunte a quelle che sta dando il tuo concorrente. Molto rischioso.

Invece, quando regali informazioni, fatti dare indietro qualcosa. Qui ed ora.

Chiedi. Osa.

Storia: racconta la storia della tua azienda o la tua

Cerca di immedesimarti nel tuo utente per capire cosa effettivamente vorrebbe sentirsi dire, quanto tu gli puoi essere utile per la sua ricerca di informazioni o per la risoluzione di un problema che sta affrontando.

Il segreto è riuscire a diffondere un’emozione legata al prodotto o al servizio che rappresentate e a conquistare il tuo cliente.

Facciamo un esempio, la italianissima Mulino Bianco, fin dagli arbori della propria nascita ha iniziato a raccontare la storia di un’azienda. La storia di una famiglia che si sveglia presto al mattino e dedica il proprio tempo a fare colazione insieme a tutti i componenti della famiglia.

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mulino bianco

Questo concetto irreale, ma ben raccontato, è entrato nella nostra mente di consumatori, facendoci percepire l’azienda della Mulino Bianco esattamente come l’azienda voleva essere percepita.

Invece che essere pensata come una fabbrica che sforna prodotti di consumo, dandoci un’immagine di tanti operai che alle 5 del mattino si recano al lavoro per eseguire la solita catena di montaggio, viene percepita come un grande mulino a vento in una campagna soleggiata con una mamma, un papà e i propri figli che sorridono, felici di trovare sempre il tempo di fare colazione tutti insieme.

E chi non vorrebbe un risveglio così? 🙂

Bullet Point: (elenchi puntati)

Esprimi 3 motivi per cui scegliere te e 3 motivi in cui spieghi cosa non offre la concorrenza che al contrario tu offri.

In questo modo aggiungi valore all’elemento differenziante che ti caratterizza.

Chiusura: questo è il momento della call to action

Porta il lettore a fare ciò che vuoi fargli fare. Abbiamo parlato tanto di call to action ma il concetto  da non scordare mai è:

call-to-action

Regola 4: Dai del tu

Le prime persone a cui chiediamo informazioni quando abbiamo bisogno sono i nostri amici, questo perché ci fidiamo di loro e abbiamo instaurato un rapporto confidenziale che ci porta a considerare rilevante come loro gestiscono una determinata situazione.

Abbiamo bisogno di circondarci di persone che parlino come noi e condividano gli stessi interessi, motivo per cui è importante riferirsi al nostro utente dando del tu.

Creare una landing page significa dare valore tramite le nostre competenze diffondendo ciò che facciamo e come possiamo effettivamente aiutare qualcuno.

Dare del tu aiuta ad avvicinarsi e a prendere le sembianze di un “amico”.

Altra cosa importantissima è avere bene in mente l’utente a cui ti stai rivolgendo.

Il cosiddetto “Avatar”: l’identikit del tuo cliente ideale.

Chiediti: Dove vive? Quanti anni ha? Quali paure ha? E quali desideri?

Costruisci dentro di te, mattone su mattone, un’immagine mentale con tutte le caratteristiche che lo descrivono.

Dagli un nome e rendilo il destinatario della tua landing page.

Regola 5: Grafica

Pochi colori, al massimo due o tre, che stiano molto bene insieme ovviamente.

Scegli un carattere semplice da leggere, un utente non deve concentrarsi sulla lettere o sulla parola che non riesce a leggere perfettamente ma sul messaggio che stai cercando di trasmettere!

Rendi semplice tutto quello che puoi a partire dalla grafica.

Non introdurre link esterni al sito che devierebbero l’attenzione da quello che è il tuo obiettivo, che come abbiamo detto deve essere solo uno.

Separa molto bene ogni sezione una dall’altra, la lettura deve essere piacevole e intuitiva.

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Regola 6: Dove inserirla

Inserisci la landing page all’interno del tuo sito/blog.

Crearla in una pagina esterna significa letteralmente farsi autogoal.

Inseriscila all’interno per due motivi:

  • otterrai una maggiore ottimizzazione del tuo sito in ottica SEO
  • dare la possibilità di visualizzare altre pagine del sito con articoli ed esperienze correlate

Questo ti aiuterà ad aumentare l’autorità che vuoi trasmettere, ti farà recepire come una persona preparata e competente e permetterà di posizionarti nella mente del lettore come un esperto del settore di riferimento.

Regola 7: Omaggio

Nessuno fa niente per niente.

E’ molto utile creare uno step intermedio, un omaggio (aka Lead Magnet) in cambio di ciò che chiedete al vostro utente.

Se l’obiettivo che hai impostato nell tua landing page è vendere un servizio da 10mila euro, sarebbe meglio raggiungerlo piano piano, proprio per evitare che il potenziale cliente si senta troppo pressato dalla tua offerta.

Regalare qualcosa, è uno step intermedio molto potente, in quanto ti garantisce di dargli un valore, mostrare le tue capacità e competenze e non sembrare il classico tipo che tenta di “piazzare la merce al primo colpo“.

Più sarà di valore ciò che regalerai e più acquisirai fiducia e competenza agli occhi del potenziale cliente.

Per approfondire, ti invito a leggere Come creare un Lead Magnet efficace che ti guiderà nel creare una risorsa da regalare accattivante e che ti genera contatti facilmente.

La capacità più importante che bisogna sviluppare è quella della condivisione.

Al contrario di quanto si fa offline, cioè farsi pagare (prima) per consulenze o informazioni che si è capaci di trasferire, online questo meccanismo funziona esattamente all’opposto. Prima regali e poi ricevi.

Per regalare devi essere disponibile a mettere a disposizione ciò che fino ad ora ti sei tenuto stretto fra le tue mani:le tue competenze.

Internet si basa sulle informazioni, quindi sfruttare al meglio questo concetto mette a proprio agio tutte le persone che navigano sul web.

La landing page è detta anche “lettera di vendita” proprio perché ha come obiettivo quello di vendere ciò che fai o hai, ma è importante capire che devi vendere te stesso per prima cosa.

Alle persone non importa chi sei, ma come puoi migliorare la loro vita o il loro lavoro. Dare alcune importanti informazioni ti aiuterà in questo processo. Regala senza paura, fallo in ottica di rafforzare l’idea che vuoi trasmettere su di te a chi ti sta leggendo.

Vuoi essere percepito come un competente oppure come un incompetente? 🙂

Ora hai tutti gli elementi fondamentali per metterti all’opera, non ti resta che testare queste regole.

Ti è mai capitato di affrontare problemi di questo genere? Che difficoltà hai incontrato? Scrivimelo qui sotto nei commenti!

L'autore del post

Carlotta Bruno

Nata venditrice e grazie alla sua passione, determinazione e ad un percorso di auto-formazione diventa web marketer. Oggi si occupa di pianificare la strategia seo e di content marketing dei propri clienti. 

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1 commento

  • Ciao Carlotta, ho letto vari post su questo argomento, ma il tuo lo apprezzo di più. Più conciso e di semplice lettura, nonchè tutti i buoni consigli descritti. Ti iscrivo inoltre per ricevere ulteriori consigli per quanto riguarda delle landing page esterne riferiti ad un settore lavorativo. Mi spiego meglio, se ho bisogno, in chiave seo, di far trovare un sito di un’azienda che ha sede a Milano in altre città, devo necessariamente creare delle landing page esterne con url riferite al settore+città es. aspirapolveregenova.it ? Oltre a questo, il sito deve o non deve avere l’indirizzo di Milano ? Poi, quante pagine questa landing deve avere? Se il mio obbiettivo è sia quello di vendere il mio prodotto a genova che quello di far risalire il mio sito “madre” sulla serp, quali link esterni è meglio mettere per ottenere entrambi. Infine, il form di contatto o di preventivo, è meglio dentro la landing page o tramite pulsante “Richiedi un Preventivo” che linka al form nel sito madre ?
    Grazie, ottimo post. Buon Lavoro.
    Mauro.