Business Online

11 modi per attivare gli utenti

Quando hai un’attività online che non porta risultati che ti soddisfano, la cosa migliore da fare è analizzare.

E spesso accade che gli imprenditori effettuano questa analisi solo su una delle fasi importanti del funnel.

Spesso la fase che si analizza e dove si spende maggiormente tempo e denaro è l’acquisizione ma, sarebbe ideale concentrarsi, analizzare e testate ogni singola fase del proprio funnel di vendita, non solo l’acquisizione.

Concentrarsi solo sull’acquisire traffico web nuovo e targhetizzato è giustissimo, ma ci sono altri step, altri momenti critici che possono essere la causa di una bassa conversione.

Cosa significa “attivare” degli utenti

L’attivazione avviene quando un visitatore resta sul tuo sito per il tempo necessario al fine di compiere una precisa azione.

E questo può essere tracciato ed analizzato come ogni altro step del tuo funnel.

Sembra uno step alquanto teorico, ma questo dato diventa un valore fondamentale nelle tue statistiche perché rappresenta esattamente quanto i tuoi contenuti piacciono alle persone.

Quindi, vediamo insieme 11 modi per capire il comportamento dei tuoi visitatori e attivare la loro mente per portarli sempre a compiere una determinata azione.

1) A/B Test

Eh eh eh, quante volte te l’avranno consigliato? 🙂

La verità è che uno split test è uno strumento che va oltre al capire qual’è la call to action o la headline migliore.

Come sai sono delle migliorie che potrebbero realmente migliorare molto, anche per quanto riguarda il tempo trascorso sulla pagina o  sul sito, ma gli split test non hanno limiti.

Possono aiutarti in tantissime altre task, come per esempio il testare una pagina di vendita corta o lunga, cosa che almeno nella metà dei casi porta il 90% di conversioni in più.

Inizia a testare le ipotesi che ritieni opportune, con un servizio tipo Google Experiments o Visual Website Optimizer e analizza i risultati. E ricorda che una semplice parola può attivare l’utente spingendolo a compiere l’azione desiderata.

2) Landing page che siano vere Landing page

Non deve fregartene di cosa ti dice Google, o cosa ti dicono i Marketer e i SEO italiani (io sono italiano solo di nascita, ma lo stile è d’oltre oceano).

Una landing page che convete bene è una landing page che non dà molta scelta (soprattutto) nella navigazione e con una sola ed unica call 2 action.

Lettura correlata:
8 consigli per organizzare un ufficio produttivo (in casa!)

Quando disegni la tua Landing page devi pensare:

Qual’è il goal di questa pagina?

Cosa voglio che i visitatori facciano su questa pagina?”.

Solo quando hai una chiara risposta a queste domande puoi iniziare a costruire la tua landing page.

Il design sicuramente è un elemento di conversione ma non è necessario che sia del tutto unico, basta un templare pronto che ti faccia apparire come un professionista.

In ogni caso assicurati di includere questi elementi nelle tue landing page:

  • La tua USP (Unique Selling Proposition)
  • Un’immagine che sia epica, che trasmetti in una frazione di secondo il beneficio primario
  • Lista dei vantaggi/benefici
  • Riprova sociale
  • Call 2 action

3) Call to Action adeguata alla comunicazione della Landing Page

Ci sono varie Call 2 action che possono essere usate più o meno su qualsiasi contenuto (e che funzionano sempre) come per esempio “clicca qui ora” o “accedi subito” etc etc.

Ma se crei una Landing che rispecchia un certo tipo di comunicazione o si accentra su un unico scopo, su un unico beneficio, allora potresti contestualizzare nella Landing anche la call to action (es. “Impara subito a costruire la tua landing page“).

In più, dovresti seguire queste 3 regole per realizzare una call 2 action chiara e che non rimane un’incognita per l’utente che dovrà cliccarla.

  1. Dì esattamente cosa succederà quando il pulsante verrà cliccato
  2. Aggiungi il beneficio principale per motivare il click
  3. Assicurali togliendoli dalle diverse responsabilità (per un acquisto futuro) o per eventuali dubbi sulla sua privacy.

4) Usa le giuste testimonianze

Chi meglio di te potrebbe parlare della roba che vendi?

L’utente lo sa. Ma perché mai dovrebbe crederti?

Le testimonianze servono proprio a questo. Le persone possono convincersi anche solo dalle testimonianze ricevute.

L’ideale è avere una sezione che includa sia testimonianze di esperti del settore che abbiano già una certa fama, sia feedback di persone sconosciute che non hanno timore ad affermare la bontà dei tuoi prodotti/servizi.

Inoltre non fare il solito copia e incolla delle testimonianze che ti arrivano. Cerca di accorciarle il più possibile tenendo solo lo stretto necessario.

Lettura correlata:
Quale prezzo attribuire ai tuoi prodotti informativi digitali

Una testimonianza intera (lunga) puoi usarla in altro luogo, ma non in una landing. In una landing page meglio tenere solo le parti cruciali del feedback, in questo modo, l’utente non sarà annoiato nel leggere il solito papiro.

Assicurati di avere delle testimonianze che rispecchino la realtà, la falsità viene scoperta in fretta dagli utenti e questo non aiuta assolutamente.

Anche una foto del testimonial aiuta tantissimo, dà una credibilità completamente diversa alla persona che ha lasciato il feedback, così come il sito internet di riferimento (magari non cliccabile ;-))

5) I contatori

La riprova sociale è una delle armi più potenti che io ti possa consigliare, e i testimonial possono essere un ottimo strumento di conversione. Ma possiamo fare anche di più.

C’è un elemento che negli ultimi anni si è dimostrato incredibilmente utile per aumentare le conversioni: i contatori.

In poche parole, fai sapere quanto è famoso il tuo prodotto o servizio!

Questo fenomeno è facilmente collegabile a Facebook. Facebook è stato il primo ad usare (per bene) questa tattica.

Quante volte ti è capitato di guardare un video o leggere uno status di Facebook solo perché ha centinaia se non migliaia di like?

E cosa succederebbe se mostrassi ai visitatori che x centinaia o migliaia di utenti hanno già scaricato il tuo report? O acquistato il tuo prodotto?

Mostra loro quante persone si sono già registrate o quante persone hanno già usufruito dei tuoi servizi, questo è uno degli hack più importanti della riprova sociale.

6) Video Explainer

Questo tipo di video è un video cortissimo che spiega e riassume in pochi secondi (dai 45 ai 120) i vantaggi del tuo prodotto.

La potenza dei video l’ho già approfondita, e molti hanno iniziato a farli seriamente con Video Explosion. Ma è facile capire che un video riesce a comunicare 1000 volte meglio di un testo che l’utente potrebbe facilmente snobbare in alcune parti.

Ora come ora sono famosissimi i video Explainer con animazioni, cartoni animati che raccontano attraverso delle semplici vignette la storia di una persona con un problema che viene risolto dal tuo prodotto.

Lettura correlata:
Email Marketing: 4 semplici (e stupidi) errori che dovresti evitare

Se non hai il budget richiesto per creare un Video Explainer, cerca di fartelo da solo con PowToon.

7) Live Chat

La strategia più vecchia del mondo per vendere, rinnovata attraverso la tecnologia.

Un utente che chatta con te è denaro! E’ una persona che è già convinta dell’acquisto ma che per qualche motivo vuole rafforzare il suo convincimento attraverso le parole dette da una persona reale e non da una pagina web.

La tecnologia ci porta anche ad azionare questa necessità dopo un tempo prestabilito che l’utente trascorre sulla pagina.

Se l’utente soddisfa determinate azioni, come per esempio visitare almeno 2 pagine del sito per un totale di più di 3 minuti, allora la chat si attiverà in automatico con dei messaggi preconfezionati e l’utente si sentirà coccolato, seguito in diretta nella navigazione.

Per fare questo, basterà usare un servizio come Zopim che peraltro ti permette di iniziare con un account gratuito.

8) Buon Copywriting

Scrivere bene fa miracoli. Quando riusciamo a spiegare e trasmettere bene il nostro messaggio le cose diventano mille volte più semplici, aiuta tantissimo gli utenti ad avere una visione chiara di quello che vendi ed inoltre riesce a battere qualsiasi concorrente grazie alla fiducia che le nostre parole riescono a trasmettere.

Dimentica tutto quello che, a tuo parere, debba essere detto del tuo prodotto ed inizia a ragionare e pensare con la mente di una persona che non conosce quello che offri.

In questo modo riuscirai ad identificare le giuste domande e creare un copy leggero e concreto che non lascia dubbi alle persone che leggono.

9) Caricamento veloce

Avere un sito, una pagina web che si carica velocemente è uno dei fattori più importanti a cui dare attenzione.

Sia i motori di ricerca che le persone vogliono che il tuo sito sia veloce! E molto probabilmente hai già sentito che un utente non aspetta un’eternità quando si tratta di caricare una pagina web.

Avere un sito che si carica in più di 5 secondi significa perdere il 40% dei visitatori, e questo non deve assolutamente accadere.

Ci sono vari modi per velocizzare un sito, tra questi ci sono la cache, il limitare il caricamento di troppi javascript e CSS ma la prima cosa da fare è sicuramente analizzare il caricamento con uno strumento gratuito: Pingdom Tools.

Lettura correlata:
3 tipi di psicologia delle conversioni per la tua landing page

Se usi WordPress la cosa migliore è installare un plugin per la cache come WP Super Cache o Total Cache.

10) Scarsità

La scarsità è l’elemento che deciderà se un utente acquisterà subito o acquisterà in seguito (potrebbe significare che non acquisterà mai).

Ha una forza incredibile perché non concede il tempo necessario per “non pensarci più” o stabilire nuove priorità.

I countdown sono strumenti che valgono oro per il tuo business, potrebbero stravolgere il numero delle vendite aggiungendo addirittura qualche “zero”…

I potenziali clienti che sono realmente interessati vedranno, attraverso la scarsità un ulteriore valore perché una eventuale offerta è limitata.

Dall’altra parte il desiderio di acquistare salirà vorticosamente grazie alla paura intrinseca che un countdown può suscitare.

11) Exit Intention

Questo è uno strumento straordinario.

In pratica, quando il tuo utente deciderà di uscire dalla tua pagina (chiudendo la scheda del browser), un popup uscirà fuori in automatico e catturerà l’attenzione dell’utente.

Questo succede praticamente sempre, e possiamo sfruttare questa tecnologia per offrire al navigatore un’ultima chance o per evitare che si perda definitivamente mostrandogli qualcosa dello stesso tema della pagina ma offerto gratuitamente in cambio della sua email.

Ci sono tanti servizi che offrono questa tecnologia, una di queste è PicReel o Padiact. Poi abbiamo soluzioni più complete come OptinMonster.

Conclusioni

Ci sono diversi modi per attivare gli utenti e recuperare un visitatore perso trasformandolo (anche nel tempo) in un cliente pagante. La tecnologia ci viene incontro ma la cosa più importante è analizzare quale o quali parti del funnel hanno dei risultati scadenti o migliorabili e agire in tale direzione.

Usare questi strumenti a caso solo perché ci convincono che possano essere delle ottime risorse, non è consigliabile. Potresti ugualmente avere dei risultati negativi perché non hai indovinato la parte del tuo percorso di vendita che fa acqua. Ed indovinare nel business non fa bene.

L'autore del post

Stefan Des

31 anni, Internet Marketer dal 2007, padre di una splendida bimba di 3 anni. Appassionato di tecniche di vendita, di marketing e di Kayaking. Conosciuto per i best seller della serie "Explosion" e per aver aiutato oltre 7000 imprenditori ed aziende ad aumentare i profitti dei loro Business Online.

Lascia un commento

2 commenti

  • Decisamente un’ottima lista, la mia preferita resta sempre la numero 6 (Video Explainer) e ti ringrazio immensamente per la segnalazione del servizio di Powtoon che è fe-no-me-na-le!!! 😀