Email Marketing

Email Marketing: 4 semplici (e stupidi) errori che dovresti evitare

L’Email Marketing è la strategia numero uno online. Non mi interessa cosa pensano gli altri o cosa ti hanno detto del Social Media Marketing, ma la verità è che le conversioni più alte, sono e rimarranno ancora per molto tempo quelle dell’Email Marketing.

Al giorno d’oggi però è diventato 100 volte più difficile fare un buon email marketing.

Forse perché nel mondo hanno iniziato a considerare lo SPAM un “reato reale” o perché 5 anni fa lavoravano online la metà delle persone che ci lavorano adesso.

Ed è veramente deludente vedere aziende ed imprenditori abbozzare in una strategia così potente, commettendo degli errori così semplici (errori un corno, sono vere stronzate) che contribuiscono in gran parte al fallimento dei propri invii.

Ed oggi voglio condividere con te 4 errori assolutamente da evitare, e se te lo stai chiedendo, non parlerò di errori grammaticali, di immagini mancanti o link errati.

1) Oggetto scelto senza cura

Apro una piccola parentesi, l’oggetto dell’email non incide così tanto nelle conversioni quanto ti hanno fatto pensare, almeno visto dagli ultimi studi.

Ma non pensare per bene ad un oggetto email è un errore stupido ed imperdonabile in quanto quelle semplici 3, 4 o 5 parole possono portarti anche 10 volte le stesse aperture e click.

E anche solo un oggetto email non curato può contribuire al fallimento di un’intera campagna di email marketing.

Un oggetto email deve attirare l’utente a leggere la tua email, deve essere spinto irrefrenabilmente dall’aprire quella email e leggerla perché conterrà la soluzione ad un problema, qualcosa che stavo cercando, valore!

E credimi, nonostante tu possa studiare dai guru dei guru dell’email marketing, scrivere sempre un oggetto email attraente e persuasivo non è impresa semplice.

Troverai sempre delle difficoltà, per questo motivo dovresti dedicargli almeno lo stesso tempo che dedichi per scrivere la stessa email.

2) Non ottimizzare l’email per i dispositivi mobile

Anche se grandi nomi come Mailchimp non danno di default delle email responsive (ovvero che si adattano allo schermo del dispositivo) bisognerebbe scegliere un servizio, un autoresponder o semplicemente un designer che ci aiuti nel creare delle email leggibili da mobile.

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Oramai per certi mercati, i dispositivi mobile coprono il 30% della lettura dell’email e questo è un dato allarmante.

Se finora non ci hai pensato, vuol dire che hai lavorato solo per il 70 % della tua lista.

E so che potrebbero nascere varie discussioni in merito alle AZIONI che vengono compiute da mobile ma… alla fine, a lungo andare, questa ottimizzazione può portarti dei grossi benefici, sia dal punto di vista della fidelizzazione sia per stimolare l’utente a tenerti a mente quando torna a casa ;-).

3) La segmentazione non è più un optional

Tempo fa lo era. Oggi non più. Qualche anno fa era difficile farti dare udienza nella valanga di newsletter che un utente riceveva, oggi è almeno 10 volte più difficile.

Gli utenti ormai conoscono il pulsante “unsubscribe” e se non gli invii del materiale di suo interesse questo potrebbe darti grossi problemi a tutti i tuoi futuri invii.

Facciamo un esempio con una semplicissima segmentazione: Maschio o Femmina.

Se scrivi una email alla tua intera lista quando è palese che il messaggio è indirizzato esclusivamente alle donne, gli uomini in lista potrebbero arrabbiarsi per questo invio, altri cliccheranno sul link per cancellarsi, altri snobberanno le tue email, altri ancora potrebbero non ricordarsi chi sei e segnalarti come Spammer (!!), insomma… UN DISASTRO!

E questo è solo un esempio palese. Le segmentazioni più diffuse ed usate riguardano gli interessi specifici, quindi per esempio una email non indirizzata ad una lista interessata alla “pesca”, ma interessata alla “pesca subacquea in mare aperto” e così via.

Questo lavoro ti porta più aperture, meno stress nello scrivere un oggetto ipnotico, più trust con i vari provider email, e naturalmente più click!

E credimi, non pensare che una email dedicata solo ad un segmento debba essere inviato a meno persone… in teoria è così, ma in pratica, se lavori con l’EDUCAZIONE nello scrivere le tue email, puoi giocarti una carta che da sola può valere centinaia di migliaia di euro generati esclusivamente dalle tue segmentazioni ;-).

La nota dolente è che abbiamo poche scelte per fare questo lavoro. O usiamo un autoresponder classico e cerchiamo di lavorare al meglio per segmentare la lista senza automazioni predefinite, o usiamo Ontraport o Infusionsoft.

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4) Call to Action usate male o assenti

Quindi ricapitolando, fai tanto lavoro per elaborare un oggetto persuasivo, un messaggio convincente e poi non mi ottimizzi le call 2 action??

Le solite frasi che non sto qui a ripetere funzionano sempre, ma differenziare è utile per motivazionare, e spingere un click immediato invece di un “lo vedo dopo” che come sai non avverrà mai.

Le Call to Action, anche solo testuali predispongono la mente delle persone e le guidano a capire cosa fare senza pensarci troppo.

Quindi per concludere non solo Call 2 Action, ma Call to Action che motivano e che sono correlate al messaggio che hai condiviso nell’email.

Conclusioni

Questi 4 (stupidi) errori sono veramente importanti al giorno d’oggi e continuare a commetterli potrebbe etichettarti fra quelli che considera l’Email Marketing NON EFFICACE.

L’Email Marketing è sempre efficace, punto. Quello che cambia o meglio, aumenta è il lavoro di ottimizzazione che ci sta dietro. E’ l’evoluzione, come succede con qualsiasi cosa.

Hai commesso anche tu questi errori prima di oggi?

Hai altri errori che secondo te dovrebbero essere inseriti in questa lista?

Scrivilo nei commenti ;-).

L'autore del post

Stefan Des

31 anni, Internet Marketer dal 2007, padre di una splendida bimba di 3 anni. Appassionato di tecniche di vendita, di marketing e di Kayaking. Conosciuto per i best seller della serie "Explosion" e per aver aiutato oltre 7000 imprenditori ed aziende ad aumentare i profitti dei loro Business Online.

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5 commenti

  • Sulla suddivisione per argomento siamo d’accordo. Per quel che riguarda la suddivisione secondo il genere, è la prima volta che la sento nominare, ma effettivamente può avere la sua importanza. Infatti il sesso dei lettori (o delle lettrici) dei miei messaggi mi ha sempre posto degli interrogativi,
    avendo una lista unica e non sapendo se rivolgermi al maschile o al
    femminile.

    Ma come andrebbe fatta tale divisione, a mano? O tramite
    landing apposite?

    • Ciao Beniamino, bella domanda.

      Dipende da quale email marketing software usi, da cosa usi e come lo usi.

      Puoi automatizzare questo processo inserendo un multichoice nel form di iscrizione, quindi l’iscritto ti dice se è uomo o donna al momento della registrazione, oppure analizzi i dati e imposti un’automazione sulle landing il quale traffico arriva da un certo sesso, senza sporcare il form di iscrizione.

      Altro metodo è chiederlo via email dopo un pò di tempo, e immagazzinare il dato in qualche modo. So che Mailchimp offre una funzione del genere anche se non è dedicata esattamente a questo scopo. Usa la creatività e vedrai che riuscirai a tirar fuori queste info.

  • Ciao Stefan, e grazie per questo articolo. La suddivisione per genere non è un problema per me: le mie iscritte sono esclusivamente ragazze! Mi domandavo, come si fa a sapere se un autoresponder è fully responsive? Lo è soltanto infusionsoft? Io uso iContact 😀

    • Ciao Simona, per capire se una email è responsive dovresti leggerla da uno smartphone e vedere se il layout si modifica automaticamente in base alla dimensione dello schermo, comunque da quello che ho letto sembra che i template offerti da icontact non siano responsive purtroppo.