Imprenditoria

Sei un procrastinatore “positivo” o un pianificatore pigro?

Ora ammetterò una cosa che nessun imprenditore dovrebbe mai ammettere: procrastino… molto.

Ci sono dei giorni in cui lavoro 10 ore di fila, ma ce ne sono anche degli altri in cui non faccio nulla, in cui posso alzarmi all’alba, promettermi che inizierò a lavorare entro mezzogiorno per poi iniziare a lavorare parecchie ore dopo. Quando succede, è probabile che finisca di lavorare dopo mezzanotte e spesso questo non mi piace.

A chi piacerebbe? La procrastinazione viene condannata da tutti, dai nostri genitori ai nostri capi, dopotutto, “la procrastinazione è la ladra del tempo”.

Quasi tutti noi procrastiniamo regolarmente, infatti, dall’85 al 90% di tutti gli studenti lo fa, e dal 20 al 25% delle persone potrebbe farlo in maniera cronica. Questo vuol dire che siamo tutti dei fannulloni?

Direi di no. Ultimamente ho letto molto sulla procrastinazione, l’ho paragonata alle mie esperienze ed ecco ciò che ho scoperto:

1. La procrastinazione ha spesso una diagnosi errata

Ecco qualcosa che ho scoperto pian piano negli anni dopo essere stato chiamato un procrastinatore (e penso che molti di voi ci si ritroveranno). Le persone che etichettano gli altri lo fanno perché probabilmente non hanno ricevuto lo stesso trattamento critico; a volte è perché sono delle macchine produttive.

E le altre volte? E’ perché non hanno poi così tanto lavoro da fare. E’ molto più facile non tenere conto della tua lista delle priorità giorno per giorno per poi giudicare gli altri per la loro procrastinazione, quando non si è tanto occupati. Non mi credi?

Secondo alcuni studi, in media i lavoratori sono produttivi per due ore e 53 minuti al giorno.

In altre parole, è meno probabile che tu venga etichettato come un “procrastinatore cronico” a meno che tu, in media, non stia lavorando più di un’altra persona. Se ti sembra di specchiarti in queste parole, forse non sei un vero procrastinatore…forse se troppo ottimista.

O forse tu sei un procrastinatore, il che non vuol dire che sia una cosa negativa.

2. I procrastinatori possono essere molto produttivi

Un filosofo della Stanford, John Perry, ha passato 17 anni a fare ricerche e a scrivere un libro sulla procrastinazione. Tutto è iniziato quando ha capito che, nonostante gli fosse sembrato di procrastinare per tutta la sua vita, in realtà è stato molto produttivo nella maggior parte delle volte, per cui, “i procrastinatori raramente non fanno niente”.

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Perry ha citato un umorista che lo ha aiutato a vedere più il là del suo naso, “Il segreto per la mia energia ed efficienza nel lavoro è solo uno: chiunque può fare una valanga di lavoro, fermo restando che non sia quello che avrebbe dovuto fare in quel momento”.

La mia impressione è che le persone che dicono di poter lavorare in multitasking in realtà non ci riescono, semplicemente accantonano i compiti più grandi per completare quelli meno pesanti nella loro lista delle priorità.

Riescono a fare tanto non perché spostano le loro priorità, ma perché evitano le date di consegna e a proposito di questo…

3. Le date di consegna rendono tutti super concentrati

Ricordo che quando ero all’università facevo nottata tutte le volte, scrivendo delle recensioni la notte prima della loro consegna e prendendo sempre un 30; non lo sto dicendo per vantarmi, ma per evidenziare un’altra assurda verità sulla procrastinazione: ti forza a puntare il naso su ciò che stai facendo costringendoti a finire ciò che fai in una fase di iper-produttività.

L’ovvia contro argomentazione per aspettare l’ultimo minuto a fare qualcosa di importante è che la qualità del lavoro ne soffrirà. Ma mi permetto di dissentire, infatti posso ammettere onestamente di aver fatto il mio meglio e di essere stato molto creativo quando ero alle strette.

Niente è più motivante di un’importante data di consegna che si avvicina, specialmente quando c’è molto in gioco.

Procrastinare finché non devi davvero fare dei passi importanti può metterti energia, forzarti a rimanere concentrato per molto tempo, essere più efficiente e concludere il lavoro di molti giorni in alcune ore. Non sto esagerando!

E ricorda che in media, i lavoratori sono produttivi solo per meno di tre ore al giorno.

4. I procrastinatori possono sfruttare le proprie abitudini

Vuoi sapere un segreto che il tuo boss non vorrebbe che tu sapessi? Molti imprenditori e amministratori sono procrastinatori che si impegnano troppo: non sono capaci di finire il proprio lavoro del giorno e finiscono per eliminare anche troppe priorità.

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Eco perché più di 100 anni fa, Charles M. Schwab pagò un consulente della produttività Ivy Lee che oggi equivarrebbe a 400.000€, per insegnargli questi consigli in cinque fasi sulla produttività:

  1. Al termine di ogni giornata lavorativa, scrivi sei delle cose più importanti che dovrai fare il giorno seguente, ma non scriverne più di sei.
  2. Dai priorità alle sei cose in base alla loro importanza.
  3. Quando arrivi al giorno seguente, concentrati solo sul primo compito e lavora finché non sia terminato prima di andare al secondo.
  4. Approcciati al resto della tua vita con lo stesso spirito e a fine giornata, sposta tutti i compiti non terminati in una nuova lista di sei cose da fare il giorno seguente.
  5. Ripeti questo processo ogni giorno lavorativo.

Non noti nulla di interessante? Questa era una lista da 400.000€ per dirigenti e il punto tre è rivolto chiaramente ai procrastinatori. In altre parole, ognuno di noi è portato a procrastinare e non riesce a finire ciò che si vuole giorno per giorno. Per quanto mi riguarda, sono arrivato a un metodo di produttività simile, semplicemente perché sono portato a procrastinare regolarmente.

Detto questo, quando viene abbandonata e non più controllata, la procrastinazione può portare a seri problemi.

5. La procrastinazione può portare a un problema più grande

C’è una ragione per cui la procrastinazione è vista universalmente come una cosa negativa: potrebbe causare la poca produzione, se non la totale perdita, di denaro. In questo modo può sia portarti a lavorare quattro giorni invece che cinque, ma in altri casi potresti non concentrarti così tanto come dovresti.

Quando non hai assolutamente voglia di fare qualcosa, che si tratti di un compito che fai tutti i giorni o un grande progetto, esamina cos’è che ti porta a quel sentimento. A volte potresti essere semplicemente pigro, o forse è un modo per contrastare lo stress, ecco in questo caso qualcosa dovrà cambiare.

Solo tu sai che il tuo lavoro può iniziare ad annoiarti, a frustrarti o a intristirti, l’unica soluzione sarà quella di lavorare in maniera diversa (o magari di fare un lavoro diverso).

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Perché procrastini?

Ricorda: esse un procrastinatore non vuol dire che sei meno produttivo, ma che se produttivo a modo tuo, infatti, potresti essere facilmente male identificato. Potresti procrastinare perché sei troppo ottimista e ambizioso, di conseguenza fai più lavoro di qualsiasi altra persona… io lo faccio sempre.

O forse procrastini perché sei veramente stressato per alcuni aspetti del tuo lavoro: forse pensi da troppo tempo che quel lavoro non fa per te, ma non vedi una scappatoia, o forse non ti prendi col tuo manager.

Qualunque sia la causa, solo tu puoi scoprire cos’è che ti fa procrastinare e cosa ti rende produttivo. E’ importante riuscire a capire cosa ti frena sul lavoro e sulla tua vita privata, dopodiché aziona un piano in base alle tue necessità.

Quindi, sei un procrastinatore positivo o un pianificatore pigro?

L'autore del post

Stefan Des

31 anni, Internet Marketer dal 2007, padre di una splendida bimba di 3 anni. Appassionato di tecniche di vendita, di marketing e di Kayaking. Conosciuto per i best seller della serie "Explosion" e per aver aiutato oltre 7000 imprenditori ed aziende ad aumentare i profitti dei loro Business Online.

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