Nel 1974 Robin Dunbar si fece un nome grazie ai suoi studi antropologici e sulla psicologia evoluzionistica condotti presso l’università di Bristol. Le sue ricerche erano mirate alla conoscenza dell’evoluzione della comunicazione, della cultura, delle relazioni e dello sviluppo della mente umana.
Tuttavia fu nel corso dei suoi studi sull’organizzazione in gruppi delle scimmie che Dunbar si imbatté in ciò che poi divenne il pilastro di tutta la sua carriera.
Esiste un piccolo, e se vogliamo anche divertente, concetto scientifico chiamato “ipotesi del cervello sociale” secondo il quale i primati sono dotati di un grande cervello la cui mansione principale è quella di gestire la complessità delle connessioni sociali.
Mentre Dunbar cercava di capire in che modo fossero correlate le abitudini dei primati con la grandezza dei loro cervelli, ebbe un’illuminazione: e se avesse iniziato a utilizzare le dimensioni medie dell’encefalo umano per capire con quante persone è possibile avere e a mantenere una relazione?
La risposta è “150”. Conosciuto anche col nome di “Numero di Dunbar”, questa cifra corrisponde al numero ottimale di persone con cui un uomo riesce a mantenere delle attive connessioni sociali. Ma allora dove vanno a finire le migliaia di persone con cui oggi riusciamo a rimanere in contatto grazie a Facebook, Twitter e LinkedIn? Il numero di Dunbar si è evoluto?
Ebbene, lo scienziato ha condotto delle ricerche per testare se effettivamente la tecnologia ci permette di mantenere tutti i nostri contatti attivi: la risposta è “no” in quanto gli esseri umani non riescono a dare lo stesso peso a più di 150 relazioni. Ciò significa che se dovessimo avere più connessioni, al fine di mantenerle tutte, dovremmo sacrificare una piccola percentuale nelle altre solide relazioni che già abbiamo.
La ricerca ha dimostrato, inoltre, che coloro che avevano un numero molto grande di amici (ovvero più alto di quello che normalmente si riuscirebbe ad avere con relazioni vis-à-vis) sacrificano, senza neanche accorgersene, le relazioni genuine per riuscire a mantenere lo stesso equilibrio con tutti.
Questo accade perché abbiamo un numero limitato di capitale sociale e possiamo scegliere di diffonderne poco e a tutti (avendo quindi tante ma deboli amicizie) o in maniera consistente a pochi (avendo così un numero più limitato di amicizie che però saranno più solide).
Questo tipo di scelta ci porta al punto focale di questo articolo: ogni imprenditore deve circondarsi di un certo numero di persone, fino a un massimo di 150, al fine di avere maggiore successo nel proprio business. Noi crediamo fermamente nell’importanza che ha il circondarsi di persone e colleghi che la pensino allo stesso modo, così da costruire una cerchia di persone che vada a sostenere una nuova tabella di marcia per il business.
Ora il mio compito sarà quello di guidarti nella scelta delle 150 persone che dovrai inserire nella tua cerchia attraverso 8 tipi di individui che ogni imprenditore dovrebbe avere nella propria azienda.
1) Gli aspiranti colleghi e amici (la tua tribù)
Il termine che ultimamente va per la maggiore, e che sta per gli “aspiranti colleghi”, è stato coniato da Seth Godin: Tribes. Personalmente considero queste persone come i tipici amici a cui mi piacerebbe assomigliare e con cui vorrei scambiare delle idee per poter crescere sempre di più.
Solitamente sono coloro che hanno un sistema di valori molto simile al tuo e che lavorano su progetti simili ai tuoi: possiamo definirle come le classiche persone che si trovano uno o due passi davanti a te nel grande gioco dell’imprenditoria. Essi rappresentano coloro che ti danno una spinta in più, che ti fanno vedere il mondo sotto una sfaccettatura diversa e ti sfidano a pensarla in modo differente, aiutandoti a raggiungere obiettivi sempre migliori.
La ricerca di Dunbar, inoltre, ci dice che più i tuoi aspiranti colleghi si conoscono l’un l’altro (oltre a conoscere te naturalmente) più le relazioni si intensificheranno. Come dicono le sue parole:
Abbiamo mostrato, ad esempio, che più le relazioni fra amici sono interconnesse, più è probabile che si sostengano tra loro altruisticamente, rispetto a coloro che invece hanno costruito una rete di conoscenze decisamente più deboli.
I tuoi aspiranti colleghi dovranno costituire la parte più grande del numero di Dunbar: io ne ho 50 nella mia cerchia.
2) Le relazioni sociali (i tuoi compagni di bevute)
Le relazioni sociali, in inglese social peer, è un termine nerd per descrivere gli amici, le persone con cui ti piace passare del tempo e con cui vai al pub per bere una birra o con cui vai al mare d’estate.
I tuoi amici sono quelli che non hanno bisogno di sapere ciò che fai per vivere o tutta la tua vita, ne fanno parte perché gli piaci come persona, tanto da sostenerti indipendentemente da ciò che potrebbe accadere.
Anche se potrebbero risultare le persone meno indicate per parlare di questioni di lavoro, sono però quelle ideali con cui lasciarsi andare, proprio perché sono quelle su cui puoi contare per svagarti e per ricordarti che oltre il lavoro c’è una vita che vale la pena vivere.
Questi amici occuperanno dai 25 ai 50 posti nella tua cerchia.
3) Gli amici locali
Fra i tuoi aspiranti colleghi e i compagni di bevute dovrebbe esserci una sottocategoria formata dagli amici locali, ovvero quelle persone che potresti chiamare in una serata in cui ti ritrovi da solo per prendere un drink da qualche parte: sono le classiche persone che inviti ai party e alla festa dell’ultimo dell’anno.
Sono gli unici su cui puoi contare nella tua città e costituiscono un’ottima possibilità per poterti circondare di una buona rete di persone con cui potrai solidificare l’amicizia incontrandoli frequentemente giorno per giorno.
Senza di loro la vita come imprenditore sarà sì una serie di viaggi fantastici, ma anche una vita contornata dalla solitudine e voglia di connessioni che non riesci a soddisfare. Dato che questi amici sono un sottoinsieme dei primi due, sono già inclusi nei numeri citati prima.
4) Le menti del gruppo
In un mio precedente articolo ho già parlato dell’importanza di circondarsi di queste persone e di come mantenerle; ma perché, ultimamente, sono diventate così importanti?
Quando si parla di imprenditore indipendente generalmente si pensa al lavoro autonomo finché non si decide di assumere un team, il che potrebbe richiedere mesi o anni a seconda del tuo business. In ogni caso, senza un team sarà molto difficile ricevere onesti feedback a proposito della qualità del tuo lavoro, far girare nuove idee o semplicemente condividere piccoli momenti divertenti che intercorrono nella gestione dei tuoi affari.
Se ben organizzato, questo gruppo renderà ogni meeting, non una perdita di tempo, ma un investimento e, con un po’ di fortuna, potrebbe anche trasformarsi in un gruppo di amici che nella tua cerchia occuperà dai 3 ai 5 posti. Cerca, quindi, individui che abbiano una grande personalità e che tengano talmente tanto a te e al tuo business da restare nel gruppo anche più tempo del dovuto.
5) Gli insegnanti
Quando costruisci un business dovrai costantemente affrontare sfide su sfide che non hai idea di come risolvere: Come si costruisce un sito? Che prezzo dovrei dare ai miei prodotti e servizi? Che modello di business dovrei seguire?
Quando ti trovi a dover affrontare dei problemi che non hai mai affrontato prima d’ora ti accorgerai che la figura di un insegnante ti sarà sicuramente di aiuto: esso è una sorta di mentore di cui non conosci la sfera più personale, in quanto condivide con te soltanto la propria esperienza attraverso blog, podcast, corsi e interviste.
Puoi trovare i tuoi insegnanti principalmente in due modi:
- In base alle tue necessità, ovvero quando hai un problema e cerchi la persona migliore che possa aiutarti a risolverlo
- Per prevenire i problemi e imparare le informazioni necessarie ad evitarli
Gli insegnanti che ti danno dei consigli sono come mentori e sono quelle persone che creano blog e podcast che per te sono come delle reliquie religiose su cui puoi contare e a cui puoi fare riferimento ogni volta che ne hai bisogno: è ciò che noi vogliamo essere attraverso i nostri contenuti su questo sito.
Ogni imprenditore ha bisogno di uno o più insegnanti e, per iniziare, sarà meglio seguirne 8 o 10 a rotazione così da capire quali sono i migliori: il tuo obiettivo è quello di individuare 1 o 2 insegnanti affidabili che potrai seguire per migliorare di volta in volta il tuo business.
6) I mentori
I mentori, simili a quegli insegnanti di cui conosci anche al sfera personale, sono quelle persone che intendono sentirti regolarmente per eventuali feedback e che ti prendono per mano e ti conducono verso il tuo percorso, condividendo con te la propria esperienza così che tu possa imparare sia dai loro successi che dai loro fallimenti.
Un grande mentore è come oro colato ed non è facile trovarne uno in giro: non puoi, infatti, chiedere a chiunque “ehi, vuoi essere il mio mentore?”. Personalmente mi piace pensare a queste figure come dei consiglieri perché ti rivolgi a loro quando hai una grossa decisione da dover prendere, così che possano aiutarti a vedere la situazione da ogni angolazione per poter prendere la decisione giusta.
Inizia cercandone uno, ma nel tempo credo sia meglio averne dai 3 ai 5 all’interno della tua cerchia così da non sentirti mai perso ed avere sempre un appoggio su cui contare.
7) Il coach
Un grande coach avrà ottimi strumenti per aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi strategici, per prendere le giuste decisioni e per migliorare i risultati del tuo business. Non stiamo parlando di un consulente o di un terapista, ma semplicemente di qualcuno che possa farti le giuste domande al momento opportuno in modo che tu faccia grandi progressi.
La sfida da superare con i coach è la mancanza dell’abilità di paragonare più opzioni e valutare in che modo il coach possa aiutarti a raggiungere le tue necessità: si tratta di una professione particolare e non è facile trovarne uno.
Se riesci a trovarne uno con le giuste qualifiche, tienitelo ben stretto perché non ne avrai bisogno di un gran numero, uno basterà.
8) La famiglia
Ovvio, i migliori sono alla fine! Per gli imprenditori, la famiglia è un argomento delicato ma per la maggiorate delle persone essa rappresenta il più grande supporto; per altri, invece, il nucleo familiare è la più grande fonte di conflitto e vergogna. Che la tua famiglia sia d’accordo o meno con ciò che fai, essa costituisce sempre una parte fondamentale nel sistema di supporto per un imprenditore.
La famiglia rappresenta qualcosa di diverso per ognuno di noi: per alcuni sarà composta da 25 persone fondamentali di cui non poter fare a meno, per altri è semplicemente il partner ma, alla fine dei conti, che sia uno o che siano 20 persone, la famiglia è il supporto più importante nella carriera di un imprenditore.
[facebook=https://www.facebook.com/stefan.des/posts/596833537106492]Per ogni imprenditore, una buona cerchia che li supporti può realmente fare la differenza fra continuare il proprio lavoro o lasciarlo perché le persone che ti circondano sono quelle che riusciranno sempre a darti una spinta ed un motivo in più per continuare a credere nel tuo business.
Circondarsi di persone, che siano funzionali o meno al tuo business, è di vitale importanza non solo sul lavoro ma anche nella vita e Dunbar lo sintetizza con queste parole:
Conosciamo molte più persone di così (150), ma in realtà il numero di persone con cui riusciamo a mantenere delle relazioni significative sembra essere necessariamente ristretto a 150, numero che forma una comunità naturale nelle società di piccola scala.
Anche se il numero delle persone che conosci sarà sempre più alto del numero di Dunbar, ricorda che un gruppo di 150 individui sarà quello che avrà il più grande impatto nella tua vita, quindi assicurati di aver inserito in quel numero le persone migliori 😉 .