Comunicazione Imprenditoria

La psicologia del gruppo: 9 consigli per gestire un team super-efficiente e iper-felice

Ricordi un lavoro che ti è piaciuto? (Spero che sia quello che svolgi adesso!) Ricordi invece un lavoro che speravi di abbandonare?

Quando ripenso alla mia carriera lavorativa, ricordo di aver svolto delle mansioni che rientravano in entrambe le categorie, l’unica differenza era l’adattamento del team.

Più il gruppo di colleghi era felice e attivo, più avevamo voglia di fare e ci divertivamo.

Ora immagina di trovarti in quel gruppo, indipendentemente da dove si trovi fisicamente il tuo team.

Ho fatto alcune ricerche sulla psicologia e sulle basi di come vengono impostati i team più felici e più efficienti ed ecco cosa ho scoperto.

1) Quanto è coeso il tuo team?

Vi sono tre fattori principali: affidabilità, rispetto e affermazione

Uno dei modi migliori per cercare dei consigli sul luogo di lavoro è di riconoscere i trucchi migliori che funzionano nelle relazioni di tutti i giorni. Leggi questo consiglio tratto da una ricerca:

Le ricerche sulle relazioni salutari tra adulti e ragazzi ha identificato rispetto, affermazione e affidabilità come i fattori più influenti.

Uno studio molto interessante e utile è stato condotto dal Dr Jim Tunney che ha chiesto agli insegnanti di valutare il grado con cui tengono e rispettano i propri studenti (il 90% e l’80% ha scelto da 8 a 10).

Poi ha chiesto agli studenti di indicare il grado con cui pensavano che i propri insegnanti tenessero a loro (il 30% e il 25% ha scelto da 8 a 10).

L’enfasi posta sul rispetto, sull’affermazione e sull’affidabilità viene fuori dai risultati di un modello di valutazione familiare chiamato FACES, il quale ha posto una serie di domande sulla coesione e l’adattamento delle relazioni di una persona.

(I campioni delle domande le trovi qui)

FACES

Ho già sentito questa idea prima di adesso, come modo per costruire una famiglia coesa, un gruppo coeso di amici e, sì, anche un posto di lavoro coeso.

Il Dr. Stephen Glenn, esperto di genitorialità, ha costruito il suo concetto all’interno dei suoi corsi sullo sviluppo di ragazzi capaci.

Egli, che ha cresciuto 4 figli naturali e 20 (!) adottati, lega queste discussioni alle ricerche e ai risultati di FACES e non solo.

2) Quante cose fai in un giorno?

E’ un bene per il cervello fare diverse cose

Questo aspetto non va confuso con il multitasking – fare più cose in un unico momento, che potrebbe risultare catastrofico.

La scienza che si trova dietro un lavoro condotto intelligentemente è quella di svolgere diversi compiti che richiedono diverse quantità di energia.

Sembra abbastanza ovvio, vero? Ebbene sì, anch’io mi sento in colpa per essere caduto nell’errore di svolgere la stessa mansione per molto tempo.

Fai in modo che i membri del tuo team impostino i propri giorni in modo tale che svolgano più mansioni, in questo modo potrai vedere risultati migliori.

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In base al libro di David Rock, Your Brain at Work:

  • Dimiunisci stress e ansia: “Abbassa il livello della tua adrenalina attivando altre regioni del tuo cervello, invece che la solita corteccia prefrontale”
  • Evita i blocchi delle email: “Uno studio condotto all’Università di Londra ha notato che le email costanti e i messaggi di testo riducono la capacità mentale di una media di 10 punti su un test IQ”
  • Sii organizzato: “Organizza diversi blocchi di tempo per diversi modi di pensare”

Uno dei modi che utilizziamo qui nel nostro team è di iniziare la nostra giornata con una lista delle cose da fare, per poi pianificarla in diversi caffè e stazioni di lavoro, muovendoci da una parte all’altra una volta completati.

3) Qual è il mix di personalità del tuo team?

Crea una buona miscela dei più grandi 5 tipi di personalità

Negli anni 70, due gruppi di ricercatori sulla personalità arrivarono indipendentemente alla conclusione che la maggior parte dei tratti caratteriali possono racchiudersi in cinque categorie, conosciute come The Big Five:

  1. Trasparenza: coloro che vanno forte in questo tratto tendono a gioire delle avventure e sono aperti a nuove esperienze.
  2. Scrupolosità: chi ha questo tratto è generalmente organizzato e affidabile.
  3. Estroversione: rientrano in questo tratto tutti coloro che aumentano la propria energia stando in mezzo agli altri, così da diventare più socievoli.
  4. Amabilità: le persone amabili sono spesso affidabili, di aiuto e compassionevoli.
  5. Stabilità emotiva: in questo caso si ha più sicurezza ed è difficile preoccuparsi per determinate situazioni (cosa che invece non succede con la nevrosi in cui si è più portati alla preoccupazione e all’ansia).

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(Se sei curioso di saperne di più, puoi provare questo test online per vedere il tuo punteggio).

Quando vuoi costruire un team, l’idea è quella di focalizzarti sulla raccolta di un mix di questi “Big Five” per miscelarli all’interno del gruppo e, magari, anche nelle singole persone.

Ecco alcuni consigli specifici:

  1. Prendere nota dei tratti della personalità di cui hai bisogno prima di assumere qualcuno
  2. Cercare le personalità che rientrino e completino la cultura della tua attività
  3. Forma delle coppie tra i nuovi impiegati e coloro che sono già membri del team, che abbiano le stesse personalità

4) Quanto è grande il suo team?

Come rimpicciolire i tuoi team e limitare le scelte

Barry Schwarz, ne Il paradosso della scelta descrive i problemi di avere troppe scelte da fare: insoddisfazione, rimpianti, incertezza.

Uno dei suoi consigli è: al ristorante, chiudi il menu dopo aver scelto il piatto che ti piace, semplice, fatto.

Per portare l’analogia del cibo più avanti, possiamo dire che questo concetto si lega al modo con cui Jeff Bezos di Amazon si approccia al suo team, basandosi sul piccolo: se a un gruppo non bastano due pizze, allora è troppo grande.

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5) Quanto lavoro svolge il tuo leader?

Lo standard della performance di Bill Walsh (condurre in prima linea)

L’ex allenatore dei 49ers di San Francisco, Bill Walsh, che vinse tre Super Bowls e divulgò un nuovo metodo per giocare a football, scrisse un libro che, più che parlare di football, si incentra sulla leadership e sulla vita:

The Score Will Take Care of Itself: un titolo abbastanza metaforico!

Una delle lezioni estrapolate dal libro tocca il concetto della leadership, in particolare quando si ha a che fare con delle posizioni particolari.

Quando qualcuno dice, “Io sono il leader”, si aspetterà che chiunque lo/la segua nel bene e nel male…soprattutto nel male: in base alla mia esperienza posso dire che non funziona proprio così.

A meno che tu non sia una guardia addetta al controllo dei lavori forzati, le persone ti seguiranno in base alla qualità delle tue azioni, non delle tue parole.

La parte fondamentale nel gestire un team efficiente e felice è di impostare la leadership sull’azione.

Proprio per questo, Walsh è arrivato a un sistema che ha chiamato “Il mio standard di performance” che lo ha guidato in qualsiasi cosa facesse; eccone i punti principali:

  1. Esibire un’etica di lavoro feroce, ma intelligente e diretta verso un miglioramento continuo.
  2. Dimostrare rispetto per ogni persona all’interno dell’organizzazione e per il lavoro che viene svolto.
  3. Impegnati al massimo per imparare e poi insegnare, cose che hanno incrementato la mia esperienza.
  4. Essere sincero.
  5. Dimostrare carattere.
  6. Rispettare la connessione diretta tra dettagli e miglioramento, soprattutto il secondo e senza sosta.
  7. Mostrare auto controllo, specialmente nei momenti clou – sotto pressione; dimostralo e otterrai lealtà.
  8. Usare un linguaggio e un’attitudine positivi.
  9. Essere fiero dei tuoi sforzi, considerando questa soddisfazione come qualcosa di esterno da essi.
  10. Essere disposti ad andare oltre per la tua organizzazione.
  11. Gestire appropriatamente sia le vittorie che le sconfitte, così come le adulazioni e le umiliazioni (non andare fuori di testa per una vittoria e non abbatterti per una sconfitta).
  12. Promuovere una comunicazione interna che sia aperta e concreta (specialmente sotto stress); cerca comprensione in te stesso e nel tuo team.
  13. Mettere il benessere e le priorità del tuo team prima delle tue.
  14. Mantenere un buon livello di concentrazione, fare dei sacrifici e impegnarsi per il marchio dell’organizzazione.

Non che tutti coloro che ricoprono una posizione di leadership debbano fare tutte queste cose, ma pensa, come sarebbe lavorare con delle persone che hanno alcune di queste potenzialità?

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6) In che modo i tuoi dipendenti vivono la libertà e la responsabilità?

La gioia di far prendere le decisioni a tutti

Il libro The Decision Maker di Dennis Bakke racchiude una storia allegorica di come potrebbero andare le cose se non fossero solo i leader a prendere le decisioni.

Si tratta di un concetto affascinante, in quanto dare ai dipendenti la responsabilità e la libertà di prendere decisioni potrebbe rappresentare una svolta, con l’idea che più si è vicini al problema, – non il boss in questo caso – migliori saranno le decisioni.

Qui di seguito ti proporrò uno stralcio del libro in cui si salta a una conversazione tra un impiegato delle risorse umane e il direttore della compagnia; il direttore dice:

Hai la responsabilità, ma hai anche la libertà. Pensaci un attimo e cerca di capire cos’è che muoverà al meglio l’azienda; fai ciò che ritieni necessario.

Se vuoi connetterti con altre persone, ascolta i consigli delle altre aziende e poi fammi sapere: qualsiasi ricerca dovrai fare, la renderemo possibile.

Dopodiché torna da me con le tue decisioni su come gestire le risorse umane in modo che l’ufficio proceda per la giusta strada.”

“Quindi mi dà l’autorizzazione per loro?” lo sfidò Angela.

Tom scosse la testa. “No.” disse “Capisco cosa sta succedendo in azienda”.

7) Perché hai dei principi?

Feww! I principi non devono stare al pari del successo

Poniamo molta enfasi sulla cultura e sui nostri valori, in quanto definiscono il modo con cui lavoriamo su qualsiasi cosa: dal prodotto al marketing, al supporto, fino alle nostre vite personali.

Ci piace pensare che parte del grande ricavo che percepiamo da questi valori condivisi è il fatto che siamo motivati a venire a lavoro insieme agli altri tutti i giorni.

Detto questo, i principi (o i valori) non sono una scorciatoia verso i risultati.

Con questo non voglio dire che creare una compagnia dove sono tutti felici ti farà avere più successo, così come essere trasparente sui guadagni, sui numeri, i salari e altri dettagli ti faccia crescere più di altre aziende.

Questi sono solo alcuni principi che abbiamo scelto e con cui viviamo.

8) Ci sono le persone giuste sul tuo autobus?

La delicata arte di assumere e licenziare

Se abbiamo le persone giuste sul nostro autobus, sedute sui posti giusti e quelle sbagliate fuori, allora sapremo come dirigerci verso un luogo bellissimo.

Questa citazione di Jim Collins (dal suo libro Good or GreatO meglio o niente) incarna il modo con cui pensiamo alle assunzioni.

Speriamo prima di tutto di avere le giuste persone sul nostro autobus e solo dopo possiamo pensare a sostituire alcuni posti e vedere dove dirigerci.

Naturalmente, avere le giuste persone vorrebbe dire assumere con la testa sopra le spalle oppure fare un bilancio di chi già si trova sull’autobus.

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Personalmente, penso che far entrare nel team quelle persone che non si sposano alla perfezione con la nostra cultura sia un grande errore che potrebbe commettere chiunque.

E spesso accade che ci sia un sentimento comune quando parlo con qualcuno che devo lasciare andar via: è una sorta di sollievo.

Ho anche questa citazione appesa al mio muro per ricordarmi come devo agire:

Aspettare troppo prima di agire è sleale nei confronti delle persone che devono scendere dall’autobus.

Per ogni minuto che permetti a una persona di sedere su un posto che non le spetta, starai rubando una porzione della sua vita che potrebbe impiegare per trovare una posizione migliore.

Jim Collins

9) Quante volte pensi a un team felice ed efficiente?

Lo yin e lo yang di intrinseco vs estrinseco

Ecco una bella storia sui gatti (Ringraziamo il Dr. Wayne Dyre.)

Un giorno questo vecchio gatto randagio incontrò un giovane gatto che correva freneticamente intorno a se stesso cercano di acciuffare la sua coda.

Il vecchio gatto lo guardò attentamente per un po’ e quando l’altro si fermò per respirare, gli chiese: “Ti dispiacerebbe dirmi cosa stai facendo?”

Il giovane gatto rispose: “Certo! sono andato alla Scuola di Filosofia per Gatti e ho imparato che la felicità è nelle nostre code, così cerco di prenderla e un giorno riuscirò a trovare questa grande felicità”.

Il vecchio gatto rispose, “Beh, io non sono mai stato alla Scuola di Filosofia per Gatti, ma sono d’accordo: la felicità è nelle nostre code, tuttavia ho notato che quando girovago godendomi la vita, lei mi segue ovunque“.

Lo stesso dicasi per costruire un team efficiente e felice.

In particolare, per quanto riguarda il lato della felicità, questa idea era stata già sottolineata da uno studio condotto nel 2011 da June Gruber, psicologo di Yale, e i suoi colleghi.

Essi capirono che raggiungere la felicità potrebbe portare a un incremento delle aspettative che, se non si incontreranno, avranno l’effetto esattamente contrario della felicità stessa.

Pertanto, invece di inseguire fino all’estremo efficienza e gratificazione, potresti cercare di raggiungerle con calma e razionalità.

Provare nuovi esperimenti per il tuo team è un modo per andare più avanti di quello ti saresti aspettato.

Tocca a te

Cosa hai trovato per lavorare al meglio quando riunisci i tuoi team? Mi piacerebbe ascoltare le tue lezioni per poi parlarne insieme.

Fammi sapere cos’è che ha dato il via al successo sul tuo posto di lavoro nei commenti!

L'autore del post

Stefan Des

31 anni, Internet Marketer dal 2007, padre di una splendida bimba di 3 anni. Appassionato di tecniche di vendita, di marketing e di Kayaking. Conosciuto per i best seller della serie "Explosion" e per aver aiutato oltre 7000 imprenditori ed aziende ad aumentare i profitti dei loro Business Online.

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