Grammarly è una società multi milionaria (senza i fondi esterni) che ha una storia fantastica, diventata ormai il principale strumento online per il controllo grammaticale automatizzato e per il controllo di bozze.
La cosa più interessante che ultimamente è accaduta a Grammarly è la sua transizione da applicazione a un plugin di browser, utilizzabile ovunque tu stia scrivendo, basta che tu sia online.
La correttezza grammaticale è molto importante in questi giorni per il brand della tua startup, così come per il ranking della SEO.
Una cosa che Grammarly fa nel modo giusto è la SEO: qui di seguito trovi i migliori consigli per le startup, dettati da Nikolas Baron, capo di Grammarly per la SEO.
Cos’è la SEO / Search Engine Optimisation?
Google elabora 3.5 miliardi di ricerche al giorno, quindi, per dirla in maniera semplice, la SEO è l’azione di creare, ottimizzare e promuovere le pagine web per massimizzare il traffico da quelle ricerche.
Fondamentalmente, la SEO può aiutarti a raggiungere un’audience potenziale che esprima interesse per la tua offerta a un più alto ROI rispetto agli altri canali.
1. Sapere quando assumere un “addetto SEO”
La risposta corretta varierà di molto in base alla situazione che si ha davanti.
Assumere, infatti, un consulente o un’agenzia è un ottimo modo per iniziare velocemente ed essere ottimisti per il potenziale ROI con l’assunzione di qualcuno che gestisca a tempo pieno la SEO.
2. Capire la relazione tra SEO e Social Media
Molte piattaforme di social media, inclusa Facebook, non permettono ai motori di ricerca di passare i loro contenuti.
Inoltre, Google ha affermato pubblicamente di non usare gli indici dei social media per il ranking (incluso Google Plus).
“Non è la reale attività sociale che conta, ma ciò che succede dopo quell’attività”
Ad ogni modo, i link che si trovano in internet influenzano senza ombra di dubbio il ranking e, massimizzando la tua esposizione sui social, possono aiutarti a sfruttare la situazione.
I social possono indirettamente influenzare la SEO attraverso i link, nonostante non intacchino direttamente il tuo ranking.
3. Abituati ad sentire più spesso la parola influencer
Cos’è un influencer? Ai fini della SEO, un influencer è qualcuno che sarà interessato a scrivere su di te, una persona che ha un’alta authority nella presenza online e che possa influenzare i tuoi utenti finali.
Fai delle ricerche ponderate su chi sono gli influencer nella tua nicchia di mercato e poi prova a promuovere loro la tua startup.
Sapere quale piattaforma usare maggiormente per la tua startup, dipende da dove sono più disponibili i tuoi influencer per la tua nicchia.
Molte persone pubblicano post sui social o sulle landing page per poi fare errori assurdi come comprare dei black hat link molto pericolosi o come non fare niente: crea piuttosto dei contenuti preziosi e proponili agli influencer.
Se così non funziona, vuol dire che devi ridefinire ciò che stai mostrando nei risultati di ricerca; se non riesci a coinvolgere gli influencer, sarà difficile che i motori di ricerca ti ritengano un valido elemento nel ranking delle domande più competitive.
4. Ebbene sì, è ancora lui: il contenuto è molto importante
Quando pensi al contenuto, devi chiederti: “Cos’è che spinge le persone a linkare e a tornare sulla mia pagina?”
Per alcuni prodotti e servizi, puoi anche avere solo una homepage per fare in modo che gli altri siano così interessati da linkarla.
Per la maggior parte di prodotti e servizi, sarà necessario “prendere la persona per mano” per guidarla verso il fatto che, se c’è un problema, ci sono anche delle soluzioni che funzionano in un determinato modo.
I contenuti possono essere un ottimo metodo per percorrere insieme agli altri il tragitto che ti vede spiegare ciò che fai e cosa vendi.
Devi semplicemente pubblicare qualcosa che ritieni importante e che pensi possa attirare l’attenzione e, per farlo, pensa agli influencer che vuoi raggiungere.
Il tuo contenuto porta loro un valore aggiunto? Nikolas Baron suggerisce di focalizzarsi su un unico post a settimana che sia utile, prezioso e unico, invece di crearne cinque che potrebbero anche portare dei click, ma nessun aiuto.
Non esiste un numero specifico di parole da utilizzare, pensa a ciò che fa la tua competizione, perché è questo che ti aiuterà a determinare quante parole dovresti usare.
Quando posti il tuo contenuto, pensa anche su quali piattaforme andrai a pubblicarlo.
Ad esempio, se posti qualcosa su Facebook che non ottiene abbastanza engagement, potresti influenzare l’EdgeRank che Facebook usa per contare quanti follower vedranno il tuo post.
Questo vuol dire che il prossimo contenuto potrebbe essere mostrato solo alla metà delle persone, mentre su Twitter non avviene la stessa cosa; potresti perdere i follower o le persone potrebbero iniziare a ignorarti, all’infuori di ciò che scrivi.
Il contenuto e la SEO si basano sulla trasmissione di qualcosa che vada comunicata nel migliore dei modi alla giusta audience.
Devi avere l’authority per farlo, avere credibilità e comunicare in maniera chiara e, in questo, Grammarly è un eccellente strumento che potrà aiutarti, specialmente se hai una startup che non può permettersi di assumere un proofreader.
Chiunque scriva il contenuto ha bisogno di essere comprensibile e credibile, pertanto, se la tua startup sta cercando di rimanere agile, una cosa che potresti fare è di cercare contenuti dalla tua community.
Un grande vantaggio che tu e le altre attività avete è che i primi utenti vi saranno devoti, indipendentemente dal fatto che il tuo prodotto potrebbe avere qualche difetto o essere poco raffinato.
Queste sono le giuste persone a cui chiedere di produrre dei contenuti per te.
5. Una buona ricerca è importante, soprattutto quando hai a che fare con le keyword
Una domanda che dovresti porti prima di condurre una ricerca per le keyword è: “Quali sono i profili delle persone che desidero trovino la mia pagina?”
Focalizzati nel cercare i profili perché determinate parole chiave hanno trenta diversa variazioni, nonostante i motori di ricerca le percepiscano come uguali.
I raggruppamenti delle keyword in questi profili di ricerca sono molto importanti, pertanto dovresti concentrarti nel trovarne cinque – o meno – anche se questi gruppi sono fatti di 100 keyword.
Se sei capace di determinare quali sono i diversi profili, allora potrai creare delle specifiche landing page, rivolte ad essi, che includeranno molte keyword e che creeranno dei contenuti per gli influencer che rientrano in quei profili.
6. Guarda al futuro da adesso
Un trend davvero difficile da ignorare è l’ascesa nelle ricerche dei cellulari: le persone cercano diverse cose e diventano sempre più pigre nel fare le domande, in quanto, chiedendo una cosa, si aspettano la giusta risposta.
Un ottimo metodo per preparati a questo è di andare sul tuo sito col tuo telefono e cercare ciò che vuoi che gli utenti cerchino: se ci riesci facilmente hai centrato il bersaglio, altrimenti dovrai apportare delle modifiche.
Dovrai anche tentare di anticipare il futuro, infatti, dato che le ricerche sono sempre più naturali e umane, cerca di immaginare in che modo le persone si potrebbero esprimere quando cercano una startup.
L’altra cosa da tenere a mente è sapere quando Google cambia i propri algoritmi per le ricerche e il modo più rapido per saperlo è via Twitter.
Altri grandi siti per cercare questi aggiornamenti sono Moz, Search Engine Journal e Search Engine Land.
I libri sulla SEO potrebbero non esserti molto utili, in quanto i cambiamenti alla SEO avvengono molto velocemente, ad ogni modo, alcuni corsi come Distiled sono da prendere in considerazione.
7. Infine, non dimenticare le basi
Inizia a utilizzare i Google Webmaster Tool che ti mostreranno quante pagine sono state raccolte, se le tue pagine vengono raggruppate correttamente e se hai dei problemi per i contenuti doppi.
Backlink
Da un punto di vista dei motori di ricerca, una domanda potrebbe essere la seguente: “Quali sono gli indici affidabili per determinare l’authority?”
Per la pertinenza, puoi guardare il testo su una pagina, le meta-descrizioni e il numero delle pagine; per l’authority la cosa è abbastanza limitata.
I backlink sono estremamente importanti e lo saranno anche per il prossimo futuro, perché costituiscono l’unico segnale affidabile che i motori di ricerca possono utilizzare.
Lo strumento di “ripudio” di Google Webmaster Tool può essere usato se sei così sfortunato da avere qualcuno che inserisce link dannosi nel tuo sito: un file di testo dirà a Google quali sono i link che non avranno più lunga vita sul tuo sito.
Hosting
L’uptime è molto importante nei risultati della SEO e se Google cerca di raggruppare il tuo sito e non ci riesce perché la tua pagina non carica, allora esso non indicizzerà più il tuo sito, il che influenzerà drasticamente il tuo ranking.
Stai alla larga dalle tecniche black hat
Alcune delle tecniche rapide black hat possono essere utilizzate, ma molte altre sono a breve termine e potrebbero facilmente bannarti in poche settimane.
Quindi, a meno che tu non voglia cambiare dominio quasi ogni settimana, stai alla larga da loro! Google le sta regolarmente cambiando e, più in là, due settimane potrebbero ridursi facilmente a un giorno.