Email Marketing

18 termini relativi all’email deliverability che ogni Marketer dovrebbe conoscere

L’email deliverability (tasso di consegna delle email) oltre ad essere in continua evoluzione è molto importante ai fini di una solida strategia di email marketing.

Infatti, secondo il Global Email Deliverability Benchmark Report di Return Path, l’email deliverability sta diventando sempre più complicata. Nella seconda metà del 2011, un calo del 6% ha portato i tassi di recapito nell’inbox al  76,5%, rispetto all’81% della prima metà del 2011. In altre parole, solo il 76,5% delle email commerciali inviate hanno raggiunto le inbox dei destinatari. Inoltre, le email bloccate e marchiate come spam sono aumentate del 24%. Accidenti!

Stare al passo con il numero in continua crescita dei termini relativi alle email può risultare faticoso tanto quanto una corsa ad ostacoli. Quindi, per aiutarti a rimanere sempre aggiornato per ciò che riguarda le più critiche e delicate informazioni sull’email marketing, abbiamo stilato una lista di 18 termini di email deliverability che dovresti conoscere.

Questo post arricchirà il tuo vocabolario dell’email marketing e ti darà modi di partecipare a dibattiti e interventi sull’argomento.

Sentiti libero di condividere questo post ed inserirlo nel tuo blog per diffondere la conoscenza sulla email deliverability!

18 termini relativi alla email deliverability che ogni marketer dovrebbe conoscere

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1) Acceptance Rate (Tasso di accettazione)

Esso rappresenta la percentuale di email accettate dal mail server. Prendi in considerazione il fatto che un’email accettata dal server non sempre arriva in una inbox.

2) Black List

È una lista che delinea un mittente come spammer, rendendogli la vita impossibile per l’invio di future email.

3) Act (Atto) CAN-SPAM

È l’abbreviazione dell’Atto “Controlling the Assault of Non-Solicited Pornography And Marketing” del 2003, una legge che sottolinea le regole per le email commerciali, stabilisce i suoi requisiti, fornisce ai destinatari il diritto di bloccare quelle email e mette in chiaro le conseguenze relative alla violazione dell’Atto. Per saperne di più, qui trovi più informazioni (Wikipedia).

4) Email Deliverability (tasso di consegna)

Si tratta della capacità di far arrivare un’email nell’inbox del destinatario.

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5) DKIM (DomainKeys Identified Mail)

Conosciuto anche col nome di “firma digitale”, il DKIM è un metodo per associare il nome del dominio al messaggio dell’email, permettendo a una persona o magari a un’organizzazione di prendersi la responsabilità per quel messaggio.

Una firma digitale dà ai destinatari una ragione per credere che quell’email non sia stata alterata e che sia stata creata da un mittente affidabile.

6) Double (doppio) opt-in

Se un email marketer utilizza un doppio opt-in per aggiungere un utente alla sua mailing list, verrà inviata un’email con un link di conferma dopo il primo opt-in. Dopo che l’utente avrà cliccato sul link, verrà aggiunto alla mailing list. È un consiglio che di solito viene dato per costruirne una abbastanza solida.

Recentemente anche lo stato italiano ha deciso che il double opt-in è obbligatorio, ma come al solito la faccenda risulta assai nebbiosa.

7) Hard Bounce

Si tratta del continuo fallimento nell’invio di un’email a causa di un indirizzo inesistente, non valido o bloccato. Questo tipo di indirizzi possono avere un impatto negativo sulla email deliverability delle email e sul Sender Score (vedi più in basso) e dovrebbero essere rimossi dalla tua mailing list (ovvero, fai pulizia).

8) Honeypot

Si tratta di un indirizzo email che scova gli spammer.

9) Open Rate (OR)

È la percentuale di destinatari che apre il tuo messaggio. Quando qualcuno clicca sull’email, vengono caricati i pixel dell’immagine che essa contiene e il tutto viene calcolato nell’OR (NB: un’open rate non è più considerato un metodo affidabile di misurazione per controllare se le email vanno o meno a buon fine. Dovrebbe anche essere usato il CTR per controllare l’efficacia dell’email marketing).

10) Read Length (Durata della lettura)

Riguarda il tempo che viene impiegato nella lettura dell’email finché l’utente non la chiude.

11) Sender Policy Framework

Un DNS (Domain Name Server) che dice che un IP o un dominio possano inviare al posto tuo.

12) Sender score

È il tasso di una buona reputazione che per il Return Path è di 0-100 per ogni mail server IP in uscita. I server controllano il tuo Sender Score prima di decidere cosa fare con le tue email. Un punteggio superiore a 90 è buono.

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13) Single opt-in

Se utilizzato, solitamente include il riempimento di un modulo da parte dell’utente per aggiungerlo direttamente alla mailing list.

14) Soft bounce

Si tratta di problemi temporanei con l’invio delle email a causa di un inbox pieno o di un server non disponibile. Se, dopo 72 ore, l’email non viene ancora inviata, il soft bounce si trasforma in hard bounce.

15) Spam

Sono email non richieste o non sicure. Più del 90% delle email che vengono inviate sono considerate spam.

16) Spam report

Avviene quando qualcuno riceve la tua email e la etichetta come “spam”.

17) Spam trap

Per un periodo, le email che colpivano gli indirizzi morti, ricadevano nell’hard bounce.

Ora, quando il mail server rileva un traffico continuo verso quegli indirizzi, può trasformare l’email in una spam trap, accettarla e poi inviarla al mittente come spam.

18) Warming up an IP (Prepararsi un buon IP)

È il processo con cui invii un numero sempre crescente di email direttamente dal tuo indirizzo IP per costruirti una buona reputazione al fine di inviare con successo le tue email commerciali.

Salva tra i preferiti questa lista in modo da essere sempre preparato quando sarai chiamato ad analizzare il tuo email marketing!

E per avere maggiori informazioni a riguardo lascia pure un commento! 😉

L'autore del post

Stefan Des

31 anni, Internet Marketer dal 2007, padre di una splendida bimba di 3 anni. Appassionato di tecniche di vendita, di marketing e di Kayaking. Conosciuto per i best seller della serie "Explosion" e per aver aiutato oltre 7000 imprenditori ed aziende ad aumentare i profitti dei loro Business Online.

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