Brand Management Content Marketing

Hai dimenticato di aggiornare il blog? Ecco i 7 segnali negativi che ricevono i visitatori

Già sai che il blogging costituisce una componente fondamentale del marketing e che non può più essere ignorata dal business. Tutti i siti delle società che non abbiano un blog si perdono facilmente nel poco traffico web con la conseguente perdita di potenziali vendite.

Ma sai cosa c’è di peggio del non avere un blog? Averne uno morto!

Se l’ultimo (o l’unico) post del vostro blog risale a 8 mesi fa, avete sotto mano un perfetto esempio di un blog morto. E questo non fa altro che inviare delle spie del tutto negative sulla vostra attività ed è difficile immaginare qualcosa di più deleterio e sconvolgente, in particolar modo per un business che lavora soltanto online.

Basandomi sulla mia esperienza maturata negli anni trascorsi fra blog e consulenze, vi scrivo cosa potrebbe pensare un potenziale cliente o un visitatore trovandosi di fronte al vostro blog ormai dimenticato da troppo tempo.

1. Non sei sufficientemente ferrato nel tuo settore

Non c’è settore senza competizione al giorno d’oggi. Per i clienti non è facile scegliere la giusta società per i propri bisogni e in questo i blog giocano un ruolo fondamentale in quanto portano i clienti a decidere di acquistare per quella determinata società.

Ogni compagnia che sia intelligente e competente prenderebbe subito nota di ciò e inizierebbe a costruire un blog per farsi conoscere dai propri clienti. Più informazioni condividi attraverso i contenuti del blog, più acquisterai credibilità agli occhi dei tuoi potenziali acquirenti.

Abbandonandolo invece, invii tutti i segnali negativi possibili. Stai palesemente dicendo ai visitatori del tuo sito che non hai sufficienti informazioni e che non hai esperienza nel tuo settore. Non le sai affrontare le questioni più scottanti. Non hai idea di come poter risolvere i problemi dei clienti.

Con una credibilità così danneggiata dai segnali negativi che scaturiscono dal tuo blog, sarà piuttosto difficile ricavare dei profitti dalla tua società.

2. Non rappresenti professionalità

Internet ha reso le cose molto più semplici per coloro che avviano una società propria, cosa grandiosa per l’economia. D’altro canto però, arreca qualche difficoltà ai clienti che non sempre riescono a fare la differenza fra aziende professionali e società che provengono da una camera da letto. Un blog abbandonato vi classifica fra i secondi.

Lettura correlata:
8 lenti e faticosi step per diventare un milionario

Le multinazionali e i leader delle compagnie investono denaro sempre di più per costruire il loro gruppo professionale che comprende bloggers professionisti e leaders.

Questo conferisce loro enormi vantaggi rispetto a quelle compagnie esterne, formate da singoli, che crescono come funghi su internet.

3. Non ti preoccupi dei tuoi clienti

I blog, fra i tanti social network, sono diventati le piattaforme per customer service più tempestivi e coinvolgenti. Le aziende invogliano e incoraggiano i propri lettori a commentare i loro post, a condividere i loro feedback, a discutere idee per nuovi prodotti e a presentare reclami.

Tu invece hai un blog morto. Il che vuol dire che la soddisfazione del tuo cliente è l’ultimo dei tuoi pensieri o per lo meno questo è ciò che penserei io se fossi un tuo cliente. Il tuo blog ha pochi post, vecchi e isolati con scarsi commenti (senza risposte) e in più non hai mai pensato di creare una mailing list, dato che anche questa richiede un blog efficiente. In breve, non c’è nessun tipo di connessione fra te e i tuoi clienti.

4. Non hai nessun successo da condividere

Le aziende utilizzano i blog per costruirsi credibilità condividendo testimonianze e successi dei clienti con i propri lettori. Creano altresì degli studi sui casi in cui sono riusciti ad avere la rivincita sui clienti frustrati, senza speranza e infuriati che hanno poi trasformato in clienti fedeli.

Ma con un blog morto, non stai facendo nulla di tutto ciò. Dai soltanto l’impressione di essere uno che non ha nulla di speciale da mostrare riguardo i propri servizi. Una società che non ha mai fatto un passo per aiutare i propri clienti.

Come potenziale acquirente che cerca il servizio più affidabile per i propri bisogni, io preferirei un’azienda che condivida successi e testimonianze. Mi darebbe un gran senso di sicurezza e so che non mi abbandonerà mai nel momento del bisogno.

5. Hai fallito

Questa è probabilmente l’impressione più evidente che un blog morto possa trasmettere sulla tua attività. E’ per questo che avere un blog morto è peggio di non averne affatto.

Quando un cliente visita il tuo blog e vede l’ultimo post datato 6 mesi fa, immediatamente si butta in altre ricerche per vedere se sei ancora attivo. Perde fiducia nella tua società e diventa sospettoso riguardo i tuoi impegni verso i clienti.

Lettura correlata:
7 consigli per scrivere ogni giorno un articolo di 1000 parole

Come ti sentiresti se una SEO agency o un’attività di digital marketing avesse aggiornato il proprio blog 9 mesi fa?

Una web agency dovrebbe fornire molto traffico e aiuto con i contenuti (il che include anche il blog). Quanta credibilità potrebbero avere con un blog morto e completamente ignorato?

Non so tu, ma io considererei immediatamente quella società fallita e non più operativa.

6. Non sei al passo con le tendenze attuali

Sai bene che il content marketing è fondamentale per avere traffico, traffico che cambia di giorno in giorno. Sai anche che le aziende leader in qualsiasi settore investono molto denaro nei loro blog e nelle risorse dei contenuti.

Ma se TU lo sapessi, come mai la tua attività non sarebbe a conoscenza di alcune nozioni così basilari? Perché presumibilmente non sei al passo con le tendenze attuali.

Se tutti i tuoi competitor aggiornano i propri blog, tu, perché non lo fai?

7. Hai un team di marketing ignorante

Quando vedo aziende investire duramente in SEO, SEM e altre campagne pubblicitarie a pagamento ignorando completamente il blog, sono convinto che abbiano un pessimo team di marketing.

Perché???

Perché hanno investito del denaro in qualcosa che è estremamente a breve termine e che ha un basso tasso di conversione, piuttosto che investire in inbound marketing e blog. I vantaggi garantiti da pubblicità a pagamento non saranno mai uguali a quelli che possono darti i contenuti.

Probabilmente in un primo momento le pubblicità a pagamento vi faranno risparmiare qualche centinaia o migliaia di euro, ma nel lungo periodo vi costeranno molto di più dato che molte di esse non vi forniranno molti clienti e referral. Il PPC è un investimento che sparisce col semplice click dell’utente.

La cura del blog, d’altro canto, rappresenta il tuo solido Brand e continuerà a darti vantaggi anche dopo mesi e anni di pubblicazioni.

Ma il tuo acuto team di marketing tutto questo non te lo dirà.

Conclusione

Il blog è una piattaforma di marketing e una di online branding fondamentale.

Trattandolo superficialmente e non investendoci seriamente, non solo stai perdendo un’opportunità d’oro di acquisire clienti abitudinari, ma invii segnali negativi sul tuo Brand ai tuoi potenziali acquirenti.

Lettura correlata:
9 strumenti da usare per generare contenuti freschi freschi

Perciò, da un punto di vista puramente rivolto al business, sarebbe saggio sia sviluppare una strategia per un blog interno e completo, che assumere dei blogger freelance che possano aiutarti con l’aggiornamento dei contenuti.

Altrimenti non solo facciamo una brutta figura e perdiamo clienti, ma condanneremo a morte la nostra intera presenza online.

L'autore del post

Stefan Des

31 anni, Internet Marketer dal 2007, padre di una splendida bimba di 3 anni. Appassionato di tecniche di vendita, di marketing e di Kayaking. Conosciuto per i best seller della serie "Explosion" e per aver aiutato oltre 7000 imprenditori ed aziende ad aumentare i profitti dei loro Business Online.

Lascia un commento

1 commento