La programmazione delle missioni delle forze speciali prendono sempre una di queste due direzioni: volontaria o tempestiva.
La prima vede un approccio più lungo (più di 48 ore), mentre il secondo si aggira intorno alle 24 ore per prepararsi alle missioni da fare immediatamente.
Nonostante entrambe le metodologie incarnino i criteri di tempo, risorse ed esigenze, vi sono due sostanziali differenze nell’approccio:
- l’immediatezza della domanda (essenzialmente la minaccia) imposta dal nemico (o competitor) e
- l’accuratezza delle informazioni che si devono pianificare.
L’imprenditore sarà tentato dal secondo approccio, quello della tempestività, della rapidità, prendendo come filosofia il “just do it” della Nike, sperando che il prodotto decolli verso un nuovi esiti di successo.
Tuttavia, è molto probabile che questa aspettativa non si realizzi, o al massimo non si realizzerà senza fare le dovute analisi che porteranno informazioni sufficienti a ideare un inattaccabile business plan.
Nei limiti in cui puoi fare un’analisi minuziosa e attenta del tuo settore, falla: vi sono tantissimi strumenti gratuiti che possono guidarti nel corso di questo processo.
Nel frattempo, qui di seguito troverai tre semplici strumenti di analisi per il tuo business che ti aiuteranno a identificare ciò che distingue il tuo brand dal resto:
1. PEST
Da non confondere con una malattia, PEST è un modo per analizzare i grandi cambiamenti dell’immagine all’interno del tuo settore per identificare le opportunità di crescita; in particolare, l’acronimo sta per:
- politica
- economia
- sociale
- tecnologia
Una variazione per PEST è PESTLE che include anche fattori legali ed ecologici, ambientali e, se non sai da dove iniziare, parti segmentando ogni fattore con le cinque W – who, what, when, where, why – e scatena la tua furia (mentale) partendo da qui.
2. SWOT, la versione potenziata
Mentre PEST offre un punto di vista più ampio del panorama competitivo, SWOT viene usato in un livello più minuto per analizzare un business, un prodotto o un servizio specifici.
Ecco l’acronimo di SWOT:
- Forze (strenght). Quando eri all’università alcuni dei tuoi punti di forza magari erano il numero delle birre che potevi bere o il numero delle flessioni che riuscivi a fare in 60 secondi.
Ma ora, le forze che hai a disposizione sono le abilità, le risorse, il capitale, il network o il valore, caratteristiche favorevoli che distinguono il tuo brand da tutti gli altri: sono il motivo per cui i consumatori vogliono solo e soltanto te.
- Debolezze (weaknesses). Una parola un po’ troppo semplice e diretta, tuttavia se non ti senti sicuro di quali sono le tue debolezze, prendi i tuoi punti di forza, capovolgili e boom, eccole davanti a te.
Le tue debolezze si trovano dove i tuoi punti di forza vengono meno con i competitor; potrebbe trattarsi di svantaggi all’interno dell’azienda come ulteriori burocrazie o qualcosa di esterno legato a mercato, economia o tecnologia.
- Opportunità. E’ qui che farai leva sulle tue forze per sfruttare le opportunità come un basso tasso di interessi, i prezzi dei competitor, i cambi di stagione o i trend dei consumatori.
- Minacce (threat). Purtroppo non sono un bene, ma non sono neanche del tutto un male.
Le minacce hanno un determinato modo per rivelare il tuo stato attuale: fanno venire fuori le cose inaccurate e le rivelano per ciò che sono, ovvero opportunità di sviluppo.
Ricorda che se non cogli al volo un’occasione, dovrai tornare indietro e ricominciare tutto da capo.
Ecco un segreto per massimizzare il valore dell’analisi SWAT: metti i tuoi punti di forza davanti alle tue opportunità e usa il risultato per costruire un grande valore; metti poi i tuoi punti deboli contro le minacce e usa il sottoprodotto come difesa.
In questo modo, le debolezze non diminuiranno, ma i punti di forza diventeranno sempre più forti grazie alle opportunità che ti si presenteranno.
3. Modello delle 7 “S”
Diversamente dagli strumenti sopra citati che in genere vengono utilizzati per le analisi esterne, il modello delle 7 “S” guarda all’interno della tua azienda.
Sviluppata da McKinsey & Company, la strategia delle sette S include: struttura, sistemi, stile, shared value (valore condiviso), staff e skill (abilità).
Tutte queste caratteristiche dimostrano perché le organizzazioni non operano come un gruppo composto da automi indipendenti, ma come una rete fatta da parti interconnesse.
Immagina un ottagono e posiziona ogni S ai vertici, eccetto la shared value che andrà posizionata al centro, in quanto viene, appunto, condivisa.
Ora, disegna una linea che parte da ogni vertice e che vada verso l’altro, in modo che vengano collegate tutte le S: così vedrai che ogni componente è inestricabilmente collegato all’altro.
Scrivere un business plan non deve essere necessariamente agonizzante, anzi, c’è del divertente in esso!
Inoltre, scriverlo seguendo i punti di vista descritti qui sopra, rivelerà in anticipo delle idee finora trascurate che ti aiuteranno a raggiungere il successo.