Gli imprenditori e le società consolidate cercano continuamente e in egual misura la prossima “grande idea” per ricaricare il loro marketing. Ma cosa rende “grande” un’idea tanto da separarla dalle sue simili “non così grandi”?
Innanzitutto, partiamo con una definizione, quella del consulente inglese Millward Brown, che sembra fare al caso nostro:
“Una grande idea è quella forza trainante e unificatrice che si trova dietro tutti gli sforzi di marketing che rendono un marchio commerciabile.”
È un buon punto di partenza, ma c’è ancora molto da dire.
Nel corso degli ultimi anni, ed anche grazie all’InfoMarketing Project, lavorando con aziende emergenti e consolidate, ho scoperto 10 qualità che definiscono le grandi idee come tali e le differenziano da quelle “non così grandi”.
Serviti di questa lista per valutare le idee in base alla loro validità. La mia esperienza mi porta a dire che anche se l’idea per un Brand può benissimo essere “grande” senza possedere tutti i 10 criteri, dovrà almeno rispondere ai primi tre. Più criteri ha la tua idea, più probabilità ha di essere la migliore fra tutte.
Può un’idea far cambiare mentalità, credo e comportamento? Può aprire a nuovi modi di vedere e di pensare ed essere il punto di svolta su grande scala dopo i clienti, il mercato e le società?
Se sì, abbiamo davanti a noi una grande idea e le trasformazioni che porterà colpiranno sia il mercato (clienti, prospettive, concorrenza, influenze) che la tua società e chi ne fa parte.
Quanto la tua idea può essere considerata come “siamese” al tuo Brand, al punto di legarsi solo ad esso? L’idea che sta dietro ad averne una “tutta tua” è: solo da noi…solo per te.
Infatti, non puoi semplicemente dire “Abbiamo le persone migliori” perché è probabile che ogni tipo di concorrenza affermi la stessa cosa. Ma un’idea come “La nostra società aereospaziale venne fondata dai primi due uomini che misero piede sulla luna” è difficile da copiare.
Nel momento in cui i promotori eliminano gli eccessi e semplificano tutto, emergono intuizione, chiarezza e soprattutto il fattore “comprensibilità”. La mancanza di semplicità va contro la natura umana.
Al giorno d’oggi, tutti hanno più possibilità che mai di scegliere, perciò non rischiare di confondere e perdere la tua audience. Infatti, le idee creative non confondono mai. Anzi, chiariscono, rivelano ed eliminano eventuali dubbi. Al minimo sospetto, un’idea potenzialmente confusionaria dovrà richiedere un “collaudo”.
Il genere umano è decisamente portato a focalizzarsi sulla novità, sull’unicità e sull’originale. Infatti, siamo programmati a ignorare automaticamente tutto ciò che riteniamo familiare per concentrarci su ciò che è nuovo e originale ai nostri occhi e che esce dalla normale routine quotidiana.
Ecco perché un pedone per strada, un incidente o magari un nuovo cartellone pubblicitario lungo il tragitto cattureranno la nostra attenzione inconsciamente. I brand marketer, nella scoperta di grandi idee, dovrebbero sempre essere sulla cresta dell’onda per sfruttare in tutti i modi questa universale e potente verità.
La cugina dell’originalità, la sorpresa, è sempre inaspettata, ma non assurda.
Essa, dato che riguarda un marchio, potrebbe voler dire un forte innalzamento del livello di customer service in un settore stanco e che ha “sempre il cliente sbagliato”.
In questo modo, i clienti si sentiranno apprezzati e ricoperti di attenzioni da parte dell’azienda. Le belle sorprese fanno sentire speciali le persone.
Le idee magnetiche hanno il fascino e il potere di attrarre a sé le persone. È più facile scoprirle che idearle con qualsiasi procedimento specifico.
È necessario essere in sintonia con le reazioni dei clienti. Da cosa sono attratti nel tuo ufficio? Quali frasi o parole catturano la loro attenzione? Quale tipo di argomento genera facilmente delle discussioni sulle community online come i gruppi di LinkedIn?
Le grandi idee ti prendono e ti portano dove non puoi dimenticarle. Che si tratti di una canzone, di un gusto, di un odore o di qualcos’altro di nuovo, le “idee infettive” si attaccano alla tua coscienza e non se vanno più. Esse esistono anche nelle società più arcane e complesse.
Un Brand che infetta è un buon Brand. Ma un’idea diventa ancora più potente nel momento in cui si diffonde tra gli altri. Le chiamerai “virali” o “innovative”, le grandi idee costringeranno le persone a farle conoscere agli altri.
La maggior parte di noi ha un innato fascino e un innato interesse per se stessi. Puoi dare potere a un Brand semplicemente facendo appello all’amor proprio di ognuno.
John Steinbeck scrisse: “Per la maggior parte, le persone non sono curiose, eccetto che per loro stesse.”
Nelle pubblicità, c’è un fattore che contribuisce più di ogni altro alla sua efficacia: l’attrattiva.
Da uno studio, che comprendeva approssimativamente 300.000 osservazioni di circa 3.000 promozioni cartacee, non è emerso nessun nome di un Brand che rendesse la propria pubblicità efficace, basata sull’essere rilevante e caratteristica.
I quattro fattori che influenzano positivamente una pubblicità sono: l’attrattiva, l’originalità, l’informazione e il fatto che sia adatta all’ambiente. Una pubblicità risulterà maggiormente di spicco se avrà un ottanta per cento di rilevanza e almeno la metà delle caratteristiche giuste.
Quali caratteristiche credi che la tua idea possegga? Riesci a coprirle tutte e 10?
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