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6 modi per ridurre la frequenza di rimbalzo di un sito web

La gente che ascolta gli altri e mostra interesse nelle loro storie tende ad attirare molti amici. Questo tipo di persone sono anche considerate affidabili. Al contrario, le persone che parlano solo di sé stessi, sono considerate deboli, ambigue o inaffidabili.

La stessa cosa succede con i siti web.

Ricordatevi che “www” è solo un protocollo, un ponte di comunicazione tra il provider di informazioni e l’utente. Se il detentore del sito web urla a gran voce quanto eccellenti siano i suoi prodotti o servizi, spesso deve affrontare dei rifiuti.

Sui siti web e i blog questo si chiama  “frequenza di rimbalzo”. Arrivano sul tuo sito, leggono una pagina e rimbalzano altrove senza leggere nessun’altra cosa o cliccando su altre pagine.

Questo è uno degli indicatori chiave per le prestazioni di un sito web o di un blog ed è un elemento molto molto importante. E’ un problema serio su molti siti web senza che i proprietari ne sappiano qualcosa.

Perché misurare le prestazione del tuo sito?

Fammi indovinare. E’ perché vuoi di più dal tuo business online.

Il tuo strumento più prezioso è il sito web che ti aiuta a raggiungere gli obiettivi del tuo business. Per raggiungere gli obiettivi desiderati, dovrai definire un metro di misura e fissare un valore di riferimento per vedere come stai agendo nei confronti degli obiettivi.

Lo so che sembra di essere in una classe di marketing del primo anno di università, ma è fondamentale per capire l’importanza di misurare i parametri giusti.

Perché misurare la frequenza di rimbalzo?

Il 70% di frequenza di rimbalzo (bounce rate) vi dice che più della metà dei visitatori del sito web sta andando via senza visitare più di una pagina. Questo è terribile, specialmente se non riesci a fare mini-conversazioni come i Like su Facebook, gli abbonamenti alle Newsletter, ecc.

Il fatto è che probabilmente perdi costantemente la prospettiva del tuo business senza avere un appiglio o un’idea di come farli ritornare nuovamente sul tuo sito.

Questo ti costerà caro.

Come scoprire la frequenza di rimbalzo?

Entra nel software di analisi del tuo sito web, io utilizzerò come esempio Google Analytics. Potete accedere ai seguenti reports andando su: Comportamento>>Contenuto del Sito>>Tutte le pagine

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Google Analytics

Sarà utile nel tempo scoprire il perché ti trovi ad avere questi dati e per quale motivo accadono determinati avvenimenti sul tuo sito.
Hai due modi semplici ed economici per ottenere questo tipo di informazione:

1. Analisi del web

Cercate di capire le frequenze di rimbalzo per ogni pagina importante del sito web.
Se si tratta di un e-commerce, includete nell’analisi la homepage, la pagina di categoria, la pagina del prodotto.

Cercate di non guardare la pagina del carrello, in quanto questa riguarda un’altra analisi: la frequenza di abbandono del carrello.
Al contrario, se portate avanti un blog controllate la homepage e le pagine con il più elevato volume di traffico.

Un consiglio utile: Analizzate soltanto le pagine più popolari.

Queste pagine hanno bisogno di essere ottimizzate per aumentare il tempo sul sito o per ottimizzare i tassi di conversione. E’ una questione di priorità che si basa sulla potenzialità, l’importanza e la facilità.

2. La reazione dei clienti

Usa i sondaggi per scoprire direttamente dai visitatori il motivo della loro fuga dal tuo sito web. Alcuni esempi di domande per scoprire le ragioni dell’abbandono e comprenderle:

Domanda 1: Cosa vi porta a non abbonarti ai nostri progetti?

  1. Troppo costoso
  2. Non ne ho bisogno adesso
  3. Sto confrontando i prezzi
  4. Non so

Domanda 2: Potreste dirci cosa vi piacerebbe vedere su questa pagina?

Risposta aperta: “[…]”

Tips bonus: Qualaroo è il più adatto per sondaggi del genere.

Le maggiori cause comuni delle alte frequenze di rimbalzo

Ci sono alcune cause chiave che causano le alte frequenze di rimbalzo:

1. Grafica web carente

Avrai solo pochi secondi per convincere le persone che il tuo sito è credibile.
Se la vostra grafica non è interessante, dovrai effettuare alcuni accorgimenti.
Non vi consiglio però di rifare la grafica totale del sito, perché potrebbe condurre ad una diminuzione dei tassi di conversione.

La ragione principale per questa flessione è il cambiamento repentino che potrebbe confondere la gente che visita il sito web regolarmente e chi sta già utilizzando i tuoi contenuti o prodotti. Il mio consiglio è di usare le strategie di ottimizzazione della conversione per migliorare la grafica gradatamente, senza chiedersi quanto un cambiamento influenzerebbe gli indicatori chiave di prestazione del web.

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2. Non c’è il Richiamo all’Azione

La gente arriva sul sito web e non sa che fare. Se le persone non vengono incoraggiate a fare qualcosa, useranno solamente le tue informazioni e poi andranno via.
Crea un canale di conversione e fate in modo di seguire ogni obiettivo.

Per esempio, nella prima fase, il tuo obiettivo dovrebbe essere trasformare i visitatori in abbonati. In questo caso, potrai applicare delle strategie per raccogliere le e-mail, cosa di cui ho parlato in un post precedente su come incrementare la mailing list.

Tuttavia, raccogliere e-mail non è sufficiente. Dovrai spostare gli iscritti nella successiva fase di canalizzazione e trasformarli in guide.
Nel caso in cui per esempio abbiate un prodotto complesso, potreste aver bisogno di gente che si abboni in prova gratuitamente e collaudi il tuo prodotto.

3. Il traffico del sito web è irrilevante

Questo può riportarti a definire gli obiettivi del tuo business.

Quale vorresti sia il ruolo del sito web nel tuo business?

Come il tuo sito potrebbe aiutare il tuo business ad ottenere maggior profitto?

Se non riesci a dare risposta a queste domande, diventerà estremamente difficile ottimizzare e migliorare il tuo sito web.

Un’altra ragione potrebbe essere gestire malamente le tue campagne pubblicitarie su Adwords.

4. Il sito web è difficile da utilizzare

Hai testato il sito web nella sua fase di lancio? Sei sicuro che la gente non rimanga bloccata quando naviga sulle tue pagine? Prendi in considerazione un test d’uso o un’analisi di flusso nell’ Analytics per individuare gli intoppi nel tuo sito web.

Le 6 semplici soluzioni per ridurre la Frequenza di Rimbalzo

 

1. Focalizzarsi sull’ottimizzazione del tasso di conversione

Crea un piano per l’ottimizzazione del tasso di conversione e poi inizia a migliorare il sito web gradatamente. Ti consiglio di mettere nei segnalibri questo link; è una guida completa per creare un piano efficace di test A/B e include consigli su come integrare il test A/B in una strategia di ottimizzazione del tasso di conversione.

2. Ottimizzare il tempo di caricamento

I collegamenti di terzi hanno un effetto negativo sul tempo di caricamento. Fai un test con Pingdom per capire di più gli elementi che portano le pagine a caricarsi lentamente e come aggiustare i problemi sulla velocità delle pagine. Se non sai perché la velocità è importanti leggi l’articolo dedicato.

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3. Controllare gli errori tecnici

Analizza le frequenze di rimbalzo del dispositivo, la risoluzione ed altri criteri di segmentazione simili. Vai in profondità con l’analisi per scoprire le anomalie ed aggiustarle.

4. Rendere i link intuitivi

Scopri se e quanto sia facile seguire i link verso la pagina di conversione/ringraziamento e assicurati che i visitatori possano cliccare intuitivamente senza pensarci troppo.

5. Considerare di ottimizzare le campagne pubblicitarie Adwords

Resta fedele a ciò che hai promesso ai visitatori nell’annuncio. Inoltre, cerca di mantenere lo stesso tono di voce, gli stili ed i colori sulla pagina di destinazione. Non dirigere i visitatori che cliccano su uno dei tuoi annunci verso pagine irrilevanti, in quanto questo aumenta le possibilità di rimbalzo.

6. Eliminare la confusione

Crea un richiamo chiaro alle azioni (call to action) su ogni pagina importante del tuo sito.
Nota che queste linee guida possono aiutarti nel tentativo di ridurre la frequenza di rimbalzo, ma ricorda che il tuo sito web è unico e non c’è una soluzione “formato misura per tutti”. Devi iniziare ad analizzare il tuo sito web e vedere perché le cose accadono in questo modo e non nel modo in cui vorresti.

In conclusione, possiamo dire che un’attenta e continua analisi dei propri dati è determinante per riuscire ad ottimizzare le frequenze di rimbalzo del nostro sito.

Nel tuo sito hai mai riscontrato una percentuale alta di rimbalzo? Se si, come sei riuscito ad abbassarla?

 

L'autore del post

Stefan Des

31 anni, Internet Marketer dal 2007, padre di una splendida bimba di 3 anni. Appassionato di tecniche di vendita, di marketing e di Kayaking. Conosciuto per i best seller della serie "Explosion" e per aver aiutato oltre 7000 imprenditori ed aziende ad aumentare i profitti dei loro Business Online.

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2 commenti

  • Ciao Stefan, ho letto adesso il tuo articolo.
    Il tuo post effettivamente è proprio una guida al bounce rate!
    Diversi punti da te citati li utilizzo anche io con ottimi risultati da diverso tempo.

    Ho anche io creato un post sui metodi per abbassare la frequenza di rimbalzo, inserendo diverse soluzioni.
    Vorrei un tuo parere e sopratutto ti chiedo di aggiungere quelli che secondo te ad oggi, potrebbero essere altri metodi che non ho citato. Ecco il link: https://www.antoniomecca.com/frequenza-rimbalzo/ .
    Grazie per aver condiviso.
    Un saluto